di Mario De Michele
Che lo diciamo a fare: quando la politica è in subbuglio l’azione amministrativa si paralizza. Non fa eccezione Orta di Atella. La maggioranza guidata dal sindaco Vincenzo Gaudino è nel pantano di una crisi che si ripercuote negativamente soprattutto sull’attuazione del programma e sul raggiungimento degli obiettivi indicati in campagna elettorale. Non è un caso che il progetto di 7 milioni di euro per l’abbattimento e la ricostruzione della scuola primaria “Ferrara” sia stato cestinato dalla Regione Campania. Se la politica non dà gli input giusti l’amministrazione comunale non potrà mai spiccare il volo. Proseguirà sempre a passo di gambero. Le colpe ricadono, da un lato, su una parte dei Democratici e Riformisti per aver annunciato l’appoggio esterno a 4 mesi dal voto, dall’altro sul primo cittadino che con la sua proverbiale protervia ha rassegnato le dimissioni. Risultato: stallo amministrativo. Tra i Dem e Riformisti Gianfranco Piccirillo e Espedito Ziello vivono uno psicodramma. Il primo ha contribuito all’elezione del consigliere Adriana Cinquegrana (sua cognata). Il secondo ha appoggiato con forza Luca Mozzillo. Ma, parafrasando il poeta, Piccirillo e Ziello sono come le foglie d’autunno. Quando la crisi sarà chiusa cadranno dagli alberi e saranno spazzate via dal vento. I dissidenti non hanno fatto i conti con l’oste Gaudino. Che è andato subito al contrattacco dimettendosi. I tre moschettieri hanno sbagliato i calcoli anche rispetto alla reazione degli alleati di centrosinistra: Città Visibile e Orta in Movimento hanno mostrato il pollice giù decretando la decapitazione politica di Piccirillo, Ziello e Vozza. Molto discutibile anche la decisione traumatica di Gaudino. Quattro mesi fa erano tutti felici e contenti. Poi al primo intoppo il sindaco ha fatto saltare il banco. Senso di responsabilità, questo sconosciuto. Alla luce dei documenti incrociati dei giorni scorsi appare molto remota l’ipotesi di una riappacificazione. Per carità, è vero che la parola dei politici vale spesso quattro soldi, ma dopo essersi presi a pesci in faccia Gaudino chiuderà l’ovile qualora Piccirillo, Ziello e Vozza volessero tornare sui loro passi come se nulla fosse accaduto. C’è di più. La crisi è scoppiata per le divergenze sulla spartizione delle poltrone. E proprio una bella seggiola per sé la vorrebbe anche Fabio Di Micco. L’anno prossimo, una volta terminata la legislatura, dovrà tornare a lavorare lontano da Orta. Scenario sventurato (per lui) scongiurabile con l’entrata in giunta dell’ex 5 Stelle. Insomma lo showroom di Poltrone e Sofà è molto affollato. Uno che voleva un posto comodo era lo stesso Vozza. Un posto comodo e cruciale: quello di assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica. Anche nel fronte dell’opposizione non sono tutte rose e fiori. Dal 7 novembre 2021, giorno della votazione, non è dato sapere che fine abbia fatto il candidato sindaco Giancarlo Arena. Di lui si sono perse le tracce al punto che la famiglia è intenzionata a segnalarne la scomparsa a “Chi l’ha visto?”. Si vocifera che ha problemi anche quando deve radersi: lo specchio non riflette nulla. Arena è un ectoplasma. Cogliamo l’occasione per lanciare un accorato appello ai nostri lettori: se vedete in giro uno bassino che quando cammina ha paura pure di se stesso chiamate in redazione. È lui. Ci penseremo noi a riportarlo dalla sua famiglia.
C’ERAVAMO TANTO AMATI