Aversa torna al ballottaggio dopo quasi 18 anni. Un traguardo storico come ha sottolineato ieri il candidato a sindaco del centrosinistra Marco Villano. E’ già iniziata, però, la caccia ai voti dei candidati non più in lizza dopo il primo turno. Il Movimento 5 Stelle, come da prassi, si chiamerà fuori dalla partita. Nessun accordo possibile al primo turno e nessun apparentamento in caso di ballottaggio. Gli elettori, quindi, avranno piena libertà di scelta. La Mazzoni ha preso circa 2700 andando 700 preferenze oltre la lista. I riflettori, però, sono tutti puntati su Gianpaolo Dello Vicario. Oltre 4700 voti e quattrocento più delle liste che lo appoggiavano. E’ difficile se non impossibile pensare ad apparentamenti dell’avvocato sia con De Cristofaro che con Villano. Con De Cristofaro per quanto accaduto in campagna elettorale e la traumatica spaccatura tra Forza Aversa e Forza Italia che ha determinato la rottura del blocco storico del centrodestra. Con Villano, invece, c’è totale incompatibilità politica visto che la coalizione di Dello Vicario rappresenta quella politica di centrodestra con i simboli di Forza Italia e Fratelli d’Italia. In campagna elettorale, inoltre, i sostenitori di Dello Vicario sono stati particolarmente duri sia con Villano che con De Cristofaro ma adesso di fronte alla possibilità di apparentamenti ogni ragionamento cambia anche se è ipotizzabile che dovranno essere i due contendenti a conquistarsi i voti degli altri. Lo scarto è piccolo, 1500 voti ma il 19 giugno si parte da 0-0. E i giochi sono aperti.