Caserta – “ E’ necessario fotografare i nuovi bisogni dell’Associazionismo e individuare le soluzioni e le competenze più adatte a soddisfarli. Partire dalla valutazione dei bisogni dei cittadini per produrre nuovi modi di fare politiche sociali, tenendo conto che l’Associazionismo è l’unico modo per i cittadini per essere protagonisti attivi nella società, ma soprattutto considerando che tutti devono sentirsi inclusi nel tessuto sociale.” Si è espressa in questi termini, Maria Rosaria Madonna, candidata al Consiglio regionale della Campania nella lista “Caldoro Presidente”, che, oggi ha avuto un proficuo incontro all’Associazione Italiana Persone Down di Caserta. Un confronto con ragazzi e genitori, per recepire le istanze provenienti dal mondo dell’associazionismo, e presentare alla platea le linee programmatiche che connotano il suo percorso elettorale. “Nel mio programma elettorale- ha sottolineato Madonna- le politiche sociali hanno un posto importante, perché, provenendo dal mondo dell’associazionismo, conoscono molto bene le mille difficoltà che si incontrano nel portare avanti progetti importanti. Quando si parla di disabilità- ha precisato- non bisogna ridurre gli interventi al mero assistenzialismo, oggi dobbiamo puntare all’inclusione a trecentosessanta gradi, creando le condizioni che permettano ai ragazzi down di entrare a far parte del mondo del lavoro.” I genitori presenti all’incontro hanno messo in risalto le loro difficoltà, e quanto sia difficile reperire dei fondi per progetti di utilità. In primis, la necessità di una nuova sede, con spazi più adeguati per mettere in essere attività importanti per i ragazzi. Nello stesso tempo, hanno espresso il loro appoggio al percorso elettorale di Maria Rosaria Madonna, che potrà dare voce ai loro diritti. “ La mancata inclusione è purtroppo una forma di discriminazione che non può essere tollerata nella società del terzo millennio .Occorre creare un sistema relazionale d’intervento- ha concluso Madonna- basato sull’integrazione fra competenze, risorse e strutture degli enti locali, dalla Regione ai Comuni, passando per le aziende sanitarie,quindi, un rapporto con l’associazionismo che non sia strumentale ma di cogestione e programmazione comune.”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui