NAPOLI. “Campania in Rete è un progetto politico che nasce da lontano, che non ha padrini né padroni e che non ha, dunque, deciso solo all’ultimo momento di appoggiare Enzo De Luca. La nostra è un’iniziativa del territorio, nata con il contributo di associazioni e movimenti della società civile, formata da gente onesta e preparata, che punta, l’anno prossimo, a concorrere anche per le comunali di Napoli, Caserta, Avellino e Benevento. Ebbene, anche in quella circostanza, così come per le regionali, sapremo scegliere candidati che vorranno anteporre l’interesse generale dei territori a quello dei soliti pochi eletti. Una scelta, insomma, che andrà nel campo della concretezza e non della convenienza. Proprio come accaduto oltre un anno fa quando abbiamo deciso di sostenere, in maniera convinta, il progetto di Enzo De Luca. Spiace, pertanto, che il PD, invece di lavorare pancia a terra, per garantire un futuro diverso alla nostra regione, facendo vincere De Luca, si preoccupi di attaccare chi, come noi, ha deciso di sposare il programma politico dell’unico leader indiscusso e incondizionabile presente sullo scenario politico campano in grado di dare, finalmente, risposte certe e non più solo speranze, ai problemi che affliggono la nostra regione. Stiamo assistendo al festival dell’ipocrisia da parte di alcuni esponenti del partito democratico. Basta vedere cosa sta accadendo nei vari comuni della provincia di Napoli chiamati al voto, dove l’implosione del Pd sta regalando alleanze a macchia di leopardo, finanche con candidati del centrodestra senza che questo faccia gridare allo scandalo. Trovo ciò davvero paradossale, come assurdo è il fatto che alcuni consiglieri regionali e parlamentari del Pd, silenti per cinque anni nei confronti della gestione Caldoro, oggi si preoccupino di attaccare noi, loro alleati, e De Luca, di cui abbiamo riconosciuto la leadership in tempi non sospetti, invece di prendersela con il presidente uscente. Eppure la nostra è una lista formata da uomini e donne perbene, che hanno maturato la loro esperienza politica a contatto diretto con il territorio, che non hanno noie con la giustizia (a tutti, prima della candidatura, abbiamo chiesto di fornire il certificato penale). Una lista in cui, a parte il caso di Carlo Aveta, non figurano consiglieri regionali uscenti. Tuttavia, proprio la presenza di Aveta, che da sempre si è caratterizzato per la sua ferma linea di opposizione in Consiglio regionale, stigmatizza il fallimento di Caldoro. Ancora. Nessuno di noi rinnega le proprie origini. All’opposto, le rimarchiamo: noi proveniamo dalla cultura cattolica di centro-destra. Ma proprio per questo riteniamo di essere il valore aggiunto della coalizione che sarà determinante a far vincere De Luca e quindi mandare a casa l’amministrazione Caldoro”.
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