“Lo storico cinema Metropolitan di Napoli ai piedi dello storico palazzo Cellamare a via Chiaia rischia di chiudere i battenti dopo oltre 70 anni dalla sua apertura. Uno degli attrattori principali del capoluogo partenopeo, progettato della prima Architetta napoletana Stefania Filo Speziale, potrebbe seguire la stessa sorte di altre sale storiche”. Lo dichiara in una nota la senatrice Vincenza Aloisio, membro del Movimento 5 Stelle della Commissione Cultura. “La proprietà Banca Intesa Sanpaolo cerca un nuovo affittuario e la struttura corre il rischio di diventare un supermercato o una sala bingo” prosegue Aloisio “poiché queste tipologie rientrerebbero tra quelle consentite dalla normativa vigente, visto che il vincolo monumentale diretto interessa il solo palazzo Cellammare e allo stato l’area non è vincolata alla presenza di un cinema o un teatro come storicamente e identitariamente dovrebbe essere”. E aggiunge: “Si tratta dell’ennesimo segnale negativo per tutto il comparto culturale partenopeo” continua “che da anni vede chiudere tanti luoghi rappresentativi della città depauperando il tessuto cittadino di siti d’interesse culturale in luogo di street food e ‘mercatoni’ di proprietà straniera. Nelle ultime settimane, sempre a Napoli, un caso analogo ha interessato la storica libreria Tullio Pironti e la stessa Feltrinelli sta al momento ridimensionando i suoi locali eliminando il bar caffetteria interno che era anche sede di eventi culturali. Un fenomeno che investe ovviamente non solo il capoluogo campano ma tutte le città italiane”. “Accogliamo positivamente la convocazione da parte del Ministro Sangiuliano di un tavolo di lavoro per cercare soluzioni sul Metropolitan – conclude Aloisio – ma serve subito una strategia più complessiva che coinvolga tutte le Istituzioni non solo a livello locale ma nazionale: presenterò una mia interrogazione per chiedere al Ministro come intende intervenire per salvaguardare le istituzioni e i luoghi di particolare interesse culturale e il connesso comparto occupazionale, intervenendo in modo strutturale attraverso un’apposita e ampia disciplina nazionale che definisca vincoli ulteriori e specifici per tutelare le categorie merceologiche di botteghe tradizionali, negozi storici, librerie, cinema, auditorium e altri storici attrattori culturali”.

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