“La nostra coalizione è composta da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con un video-messaggio all’assemblea di Noi Moderati, parla dei rapporti interni alla maggioranza dopo giorni di battibecchi fra gli alleati: “Ciò che ci rende forti e coesi – dice – è la volontà di stare insieme, è quello che ci consente di fare sempre sintesi e di trovare un punto di incontro”. “Stiamo insieme da trent’anni – aggiunge la premier – perché siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, crediamo negli stessi valori, abbiamo idee compatibili” e “intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti”. Poi l’attacco all’opposizione: “Un giorno sì e l’altro anche, veniamo accusati dalla sinistra di essere ideologici e di portare avanti i provvedimenti lontani dal mondo e dalla realtà. A me pare – conclude – che l’ideologia, i pregiudizi, gli schemi obsoleti siano di stanza da qualche altra parte”.

Alle polemiche di questi giorni fa riferimento anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo in presenza dal palco dell’Hotel Marriott di Roma: “Sono lieto che in Italia l’area popolare sia sempre più consistente, saremmo miopi se pensassimo a schermaglie di basso livello”. E poi ancora: “Non facciamoci prendere dalle minutaglie, non è questione di simboli, l’importante è trasformare le nostre idee in risultati concreti”. Il segretario di Forza Italia rivendica il peso del suo partito come “seconda forza della coalizione e terza del Paese”. L’obiettivo degli azzurri, precisa, è “di allargare i confini del centrodestra” e non di “andare a cercare voti tra FdI o Lega per avere mezzo punto in più”. Guardando all’Europa, Tajani pone l’accento sul ruolo della propria famiglia politica, il Partito popolare europeo: “È stato lo scudo che ha permesso a Raffaele Fitto di diventare vicepresidente esecutivo della Commissione e all’Ue di avere una maggioranza più ampia: infatti, una parte dei Conservatori ha votato per Ursula von der Leyen, che era la scelta giusta, quella per la stabilità”. In collegamento da Milano, per ultimo, parla anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, minimizzando gli scontri parlamentari fra Lega e Forza Italia nelle ultime settimane: “Questo è un governo in cui credo, arriverà fino al 2027 nonostante il voto contrario su questo o quell’emendamento”. Nonostante i toni conciliatori, il vicepremier leghista non rinuncia a un distinguo rispetto alle parole di Antonio Tajani. Se il ministro degli Esteri parla della necessità di “andare avanti sulla difesa europea”, il ministro dei Trasporti, subito dopo, frena: “Mi permetto di dire che in questo momento bisogna andarci cauti. Chi comanda e chi decide? La settimana scorsa – aggiunge Salvini – al Parlamento europeo si è dato il via all’utilizzo delle armi a lunga gittata in territorio russo: serve assoluto equilibrio e assoluto buonsenso”.

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