Mariano D’Amore

La proclamazione del sindaco è avvenuta, già da un bel po’. Quella dei consiglieri pure, con la cerimonia di ieri. All’appello manca soltanto la giunta. Dopo la nomina degli assessori il primo civico consesso si terrà a fine luglio. Quando le cose sembravano andare per il verso giusto, con un accordo di massima tra i leader della coalizione civica, la matassa si è ingarbugliata in seguito alla richiesta-imposizione di Franco Matacena di inserire nell’esecutivo Mariano D’Amore per affidargli i conti pubblici (Bilancio e Finanze). La fascia tricolore ha sfilato una poltrona dalle sette disponibili. Da qui la difficoltà a siglare l’intesa nonostante una raffica di incontri, anche notturni e ai limiti dello sfinimento fisico. In maggioranza si dovrà trovare il punto di caduta confrontandosi su sei posti. Tra oggi e domani, fanno sapere quelli più ottimisti, finirà la telenovela sulla giunta. Partiamo dalla presidenza dell’assise, carica istituzionale che è stata messa sul tavolo della trattativa. Salvo sorprese e franchi tiratori andrà a Giovanni Innocenti, anima di Aversa Moderata. Componiamo il possibile mosaico dell’esecutivo. Ci saranno Alfonso Oliva (Aversa Italia), con delega di vicesindaco, Orlando De Cristofaro (Immagina Aversa) e una donna in quota Forza Azzurra, tra le papabili Gaetana Barrella, appena 81 preferenze ma cugina del senatore di Forza Italia Franco Silvestro, ed Emilia Narciso, responsabile regionale Unicef Campania, un profilo di alto livello che piace a Matacena e al consigliere Ciccio Di Virgilio. Out Gianpaolo Dello Vicario, promotore della lista in procinto di far parte della squadra di governo ma “bocciato” dal sindaco perché intenzionato a entrare in giunta senza far dimettere dall’assise il fratello Luigi. Vediamo come si “incastra” D’Amore. Ci rimetteranno le penne Noi Aversani e Aversa Moderata. I due schieramenti avevano chiesto e quasi ottenuto due assessorati. Ne avranno uno e mezzo a testa per fare spazio a D’Amore: o i sagliocchiani o gli innocentiani partiranno con un solo assessore per i primi due anni e mezzo, poi ne avranno due nella seconda parte della consiliatura. Chi si sacrificherà per primo? È uno dei nodi da sciogliere. Se Noi Aversani incasserà subito due posti in pole per l’esecutivo ci sono Federica Turco e Rosario Capasso. Se avrà soltanto una postazione dovrebbe entrare la Turco. Stessa prospettiva in casa Aversa Moderata che punta su Olga Diana. Sull’eventuale secondo nome c’è ancora riserbo. Sia chiaro, questa è l’idea del sindaco, condivisa dagli alleati cui spetta un solo assessorato. Né Sagliocco, né Innocenti hanno metabolizzato una soluzione che li penalizzerebbe. Si convinceranno nella giornata di oggi? Un altro scenario che sbloccherebbe nel migliore dei modi la situazione implicherebbe la rinuncia (improbabile se non impossibile) di Oliva alla carica di vicesindaco. In tal caso il numero due della giunta diventerebbe Sagliocco che solo così cederebbe un assessorato consentendo a Innocenti di prendere due posti “pieni” per 5 anni. Il filo dell’accordo si è perso anche sulle deleghe. Noi Aversani ha chiesto Urbanistica e Lavori pubblici. Idem Immagina Aversa perché De Cristofaro è architetto. Discussione in atto anche su Politiche sociali e Affari generali. Ultima opzione. Se anche i prossimi incontri si concluderanno con un nulla di fatto Matacena ha già preannunciato che nominerà una giunta tecnica a scadenza breve: 6-12 mesi. Un bluff per smuovere le acque? Vedremo. Sarebbe una soluzione politicamente devastante per la coalizione civica che alla prima vera e propria prova, quella dell’esecutivo, ne uscirebbe con le ossa rotte. Inizio da incubo.

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