AVELLINO – Vincenzo Filomena, portavoce provinciale Democrazia Cristiana di Avellino, interviene in merito al dibattito politico sulla manovra finanziaria bis. “Considerato che lo Stato italiano subisce, annualmente, un mancato gettito tributario di circa 120 miliardi di euro,

risulta evidente quanto sia necessario e fondamentale riuscire a ridurre l’evasione fiscale per immaginare di attuare un qualunque intervento strutturale di risanamento economico e fiscale del nostro paese. Una coraggiosa ed equa politica volta alla drastica riduzione dell´evasione fiscale non è più rinviabile e rappresenterebbe di certo la più vera e più importante riforma strutturale, infatti, solo con il gettito recuperabile dall´evasione fiscale si potrebbero operare gli investimenti necessari per attuare le politiche di rilancio e crescita del nostro sistema economico e produttivo. E’ questa la strada maestra – osserva Filomena – che porterebbe, ad esempio, ad avere la disponibilità delle risorse necessarie a finanziare un piano nazionale dei trasporti per risolvere una crisi quale quella dell’Irisbus ovvero la possibilità concreta di avviare un processo di riduzione della pressione fiscale, arrivata ormai a livelli eccessivi per ciascuna categoria di contribuenti, siano essi imprese o cittadini. Viviamo una crisi economica epocale e la rigidità del bilancio statale pregiudica ogni prospettiva di sviluppo, per cui il recupero dell’evasione ed elusione fiscale deve diventare l’obiettivo primario del Governo”.

 

E ancora: “L’evasione fiscale sottrae preziose risorse per gli investimenti e per il miglioramento dei servizi pubblici, con conseguente stagnazione dell’economia, essa è quindi una piaga che mette a serio rischio la salute dello Stato e per questa manifesta ragione va combattuta con un impegno straordinario dello Stato e la responsabile collaborazione di tutti i cittadini che a quello Stato appartengono. Occorre ripristinare il primato della politica sull’economia così come la politica dovrebbe proporre e stipulare con i cittadini un grande Patto sociale per il perseguimento della legalità fiscale e previdenziale, partendo, magari, proprio dalla trasformazione dello Statuto del Contribuente in Legge di rango costituzionale garantendo, così, la tutela dell’affidamento e della buona fede nei rapporti tra contribuente e fisco. Lo statuto  – conclude il portavoce irpino della Dc – ricordiamo è una norma che detta quali siano in dettaglio i principi a cui si ispira la dialettica fisco contribuente, ed elevarla a rango costituzionale consentirebbe di aumentare la fiducia tra il cittadino e l’ amministrazione finanziaria”.

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