MERCOGLIANO – Il Prc al fianco dei lavoratori della Eldo di Mercogliano. Ecco la nota stampa: “E’ inaudita ed inaccettabile la condizione in cui si trovano i  18 lavoratori della ELDO di Mercogliano che oltre al danno del licenziamento e della mancata liquidazione del tfr, subiscono anche la beffa determinata dal rischio di non accedere alla cassa integrazione.

Pur apprezzando l’impegno dell’amministrazione comunale di Mercogliano nutriamo seri dubbi in merito all’impegno che il Sindaco attraverso l’assessore Gesualdo si sta assumendo, la clausa di salvaguardia avrebbe potuto garantire un minimo di speranze, aver ceduto su questo punto conporta evidenti difficoltà future difficilmente insormontabili. La provincia di Avellino è precipitata in uno stato di desertificazione occupazionale drammatico, occorre cambiare passo e stategia, è impensabile continuare a sottoscrivere accordi di chiusura aziendale senza adottare un minimo di tutela per i lavoratori  che hanno come certezza per un periodo di medio – lungo termine solo il loro stato di disoccupazione e l’assenza di un reddito. Bisogna reagire, lavorare all’unificazione di tutte le vertenze scoprendo spazi pubblici di confronto in cui le vittime di questa catastrofe si sentano meno soli e quindi pronti ad elaborare proposte rivendicative con cui far valere i loro diritti. I tavoli di concertazione, il dialogo impari, l’assenza del conflitto sociale permette alle aziende che negli anni delle vacche grasse hanno investito nella nostra terra, approfittando di incentivi,finanziamenti e contratti precari, di abbandonare indisturbati al loro destino centinaia di lavoratori e lavoratrici. Siamo alle barbarie, l’assuefazione non risolve i problemi, la partecipazione determinata e ferma può invertire il corso delle vicende. Il Governo del compromesso ha pesanti responsabilità per quanto sta avvenendo, nessuna misura seria è stata adottata nonostante i proclami la farsa degli annunci, per creare nuova occupazione urge cambiare la politica economica ,tassare le rendite finanziare, tagliare i costi inutili – TAV, F.35, spese militari,stipendi e pensioni dei manager e dei parlamentari, fissando un tetto massimo di 5000 euro mensili ed investire per creare occupazione vera e di pubblica utilità”.

 

 

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