SAN NICOLA LA STRADA – “Sono 600 ogni anno i nuovi casi di tumore della mammella, 200 i decessi. Ogni anno si registrano approssimativamente 600 nuovi casi di tumore della mammella nella provincia di Caserta e sono quasi 200 le donne che muoiono annualmente in Terra di Lavoro per tale patologia oncologica”. Ad affermarlo è Luciano Caiazza, esponente della lista civica S.Nicola Futura, che, dopo l’annuncio choc dei dati che vengono fuori dal dossier dell’Arpac Campania, lancia l’allarme e si rivolge alla classe politica casertana a tutti i livelli in maniera assolutamente bipartisan.
I dati, agghiaccianti e tremendi, non sono dati fasulli, ma sono stati resi noti tempo addietro dalla Sezione provinciale casertana della Lilt, quindi, dati certi. “Per combattere efficacemente questa terribile malattia oncologica” – ha aggiunto Caiazza, che nella vita è un funzionario dell’Anas e dirigente sindacale a livello nazionale della Cisas – “l’unica soluzione è quella che fa capo, senza se e senza ma, alla prevenzione. Ogni presidio ospedaliero, ma aggiungo io, anche gli enti locali, attraverso l’apposito assessorato alla sanità, debbono fare molto di più. Il comune di San Nicola La Strada, la cui alta percentuale di malati di tumore è oramai un dato che non sfugge neppure alla casalinga meno attenta, organizza da sette anni la campagna di prevenzione denominata “Le domeniche della salute”. Periodicamente, l’ASL vengono inviate alle donne sannicolesi inviti scritti per una visita al seno, anche per gli uomini ci sono richiami del genere. Ma, bisogna fare ancora di più. Ad esempio” – ha sottolineato Caiazzo – “sarebbe necessario che ciascuno dei 104 comuni della provincia di Caserta fosse dotato di un registro dei tumori, così come a livello centrale. Un simile presidio darebbe l’esatta dimensione dell’andamento e del progressivo aumento percentuale dell’incidenza tumorale e una sforamento, un aumento del numero dei decessi sarebbe il classico campanello d’allarme che dovrebbe far rizzare le orecchie della classe medica, così da poter capire il perché di tali aumenti. Sappiamo tutti che la presenza di una discarica nel proprio territorio” – denuncia – “ha prodotto negli anni (ci sono, in proposito, studi approfonditi da parte dell’istituto superiore di sanità in collaborazione con il Cnr) un vertiginoso aumento percentuale di decessi per tumore, anche per quelli infantili. Il registro dei tumori è previsto anche da una legge regionale, ma non si comprende perché esso non trovi ancora applicazione, eppure i malati di tumore hanno un costo enorme per il Servizio Sanitario Nazionale e, in definitiva, per tutta la collettività. Non sarebbe più semplice ed economico” – ha concluso Caiazza – “investire nella prevenzione. Oppure, è proprio questo che vogliono: far guadagnare ai centri specializzati nella cura dei tumori ?”
NUNZIO DE PINTO