Il Prefetto di Caserta incontrerà il sindaco Vincenzo Cappello in merito alla grave crisi di risorse che sta pesando sull’Ambito sociale C4. E’ stato dunque accolto, così come notificato ieri dalla Prefettura, l’invito del presidente del Coordinamento Istituzionale e primo cittadino di Piedimonte Matese, comune capofila dell’Ambito, che solo pochi giorni fa ha sollecitato l’attivazione di un tavolo tecnico per affrontare con spirito collaborativo le problematiche che, trascinandosi da mesi, stanno mettendo seriamente a rischio il buon prosieguo dei servizi socio-assistenziali. L’incontro è stato programmato per la mattinata di giovedì 24 luglio, e vi prenderanno parte oltre, a Vincenzo Cappello e al Prefetto Carmela Pagano, rappresentanti della Regione Campania, responsabile dei lunghi ritardi nell’erogazione dei fondi agli Ambiti territoriali campani. E’ infatti l’Ente regionale che pur avendo ricevuto le risorse, cifra che tocca i 1.700.000 euro (Fondo per la non autosufficienza e Fondo Nazionale per le Politiche Sociali), ancora non ha provveduto alla liquidazione relativa ai servizi sociali resi negli anni 2011, 2012 e 2013. Una situazione che ha messo in allerta gli amministratori locali dei 31 comuni afferenti all’Ambito, e che provoca disagi non solo ai circa 1500 utenti che usufruiscono dell’assistenza, tra disabili, anziani, disagiati psichici; ma anche gli stessi lavoratori che da mesi non ricevono stipendio, avendo ben 15 mensilità arretrate.
Vista la centralità che il sociale dovrebbe rivestire tra le scelte di un governo regionale, si è resa quindi necessaria la convocazione di una riunione che possa porre fine alle condizioni di incertezza vissute da cittadini e operatori, all’insegna di una sinergia istituzionale, ma anche per richiamare l’attenzione della Regione verso un territorio sempre più messo da parte dalle Istituzioni, con i cittadini a pagarne le conseguenze più tangibili.
L’auspicio del sindaco di Piedimonte, che già ha sollecitato l’Ente regionale in più occasioni, è quello di riuscire in maniera collaborativa a risolvere un’emergenza che rischia di minare il sistema dei servizi sanitari e assistenziali del territorio.

 

 

 

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