Più volte paventata come eventualità da evitare a tutti i costi, è divenuta realtà la chiusura delle scuole superiori del Casertano per l’inizio del prossimo anno scolastico. Lo ha deciso, seppur in via cautelativa, la Provincia di Caserta, ente in dissesto, da tre anni senza un bilancio e da mesi senza soldi in cassa, incapace di provvedere alla manutenzione delle 93 scuole superiori della Provincia, frequentate da 57mila studenti. Il decreto numero 18, pubblicato nell’albo Pretorio e firmato dal presidente Silvio Lavornia, dispone “la sospensione delle attività didattiche presso gli Istituti scolastici di Istruzione secondaria presenti sul territorio provinciale, di competenza dell’Ente, a decorrere dal 14 settembre 2017, data d’avvio dell’anno scolastico 2017-2018, e sino a nuova disposizione subordinata all’effettivo recupero dell’operatività finanziaria e amministrativa di questo Ente, che consenta un’efficace gestione dei propri servizi”. Si tratta di una decisione presa per motivi cautelativi, visto che tutte le scuole sono prive delle certificazioni attestanti il rispetto delle normative di sicurezza (antincendio, antisismiche), ma per qualcuna la situazione sembra meno grave e potrebbe riaprire dotandosi della documentazione che manca; per gli altri istituti che soffrono invece di problemi strutturali, la situazione è più complessa. Emblematica la vicenda dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta, che è stato posto sotto sequestro dalla magistratura per gravi problemi riscontrato nel pilastro portante. A settembre, dunque, potrebbe esserci un’apertura delle Superiori a macchia di leopardo. Almeno è ciò che spera Lavornia, che già a maggio aveva annunciato l’immediata chiusura delle scuole superiori, salvo poi ripensarci e garantire la chiusura dell’anno con gli esami di stato. Servono fondi, che la Provincia non possiede, costretta a subire negli ultimi tre anni, nonostante il dissesto, il prelievo forzoso del Governo disposto dalla Finanziaria 2014 sulla base della Legge Delrio per alcune decine di milioni di euro. Il Governo Gentiloni è intervenuto qualche settimana fa stanziando circa dieci milioni di euro per pagare le tre mensilità arretrate agli oltre 400 dipendenti, i mutui accesi e per gli interventi più urgenti nelle scuole e sulle strade. Sulla vicenda degli istituti superiori, negli ultimi mesi hanno fatto sentire la loro voce anche i genitori degli studenti, che a luglio hanno incontrato a Roma il Ministro dell’Istruzione Fedeli, che ha garantito che le scuole non resteranno chiuse. Al momento però Lavornia ha deciso di non chiedere proroghe o percorrere altre strade. A farne le spese del crack della Provincia anche lo Stadio del Nuoto di Caserta, che ospita la piscina olimpionica, chiuso per la pausa estiva ma che potrebbe non riaprire a settembre perché necessita di lavori di adeguamento antincendio richiesti dai vigili del fuoco, e mai realizzati.
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