“Si eviti qualsiasi passerella, le frasi fatte ed il “volemose bene” che alcune volte si diffonde nell’aria dell’aula consiliare. Che nessuno vuole la riapertura delle cave, che tutti pretendiamo che non vengano rilasciate nuove licenze o prorogate quelle esistenti, che lo scempio ambientale è già stato più che sufficiente e che quella zona della città deve guardare ad un nuovo futuro, fatto di natura, aria pulita e Policlinico, ce lo siamo già detti abbastanza e l’abbiamo scritto a chiare lettere in una delibera di consiglio approvata all’unanimità”. Questo l’incipit della nota di Speranza per Caserta che continua: “Ora, al di là di ogni implicazione politica, e degli ormai caratteristici pasticci della giunta, giovedì Speranza per Caserta andrà in aula a chiedere una cosa molto semplice: perché l’amministrazione comunale, così attenta in conferenza dei servizi, ad esempio, al tipo di vegetazione prevista dal piano di riqualificazione, non ha detto una parola riguardo l’enormità di materiale da cavare con la quale la ditta Luserta intende portare a compimento il piano? Un milione e mezzo di metri cubi, un cubo di oltre cento metri di lato, oltre centomila camion in cinque anni per portare via il materiale (quindi il doppio dei transiti considerando andata e ritorno): sono numeri che non possono passare inosservati, e che in gran parte discendono da attività che appaiono perfettamente evitabili (o almeno sarebbe interessante scoprirne le motivazioni tecniche), come il livellamento dell’enorme piazzale di cava ad un’unica quota di 126 metri s.l.m.. Insomma, la soluzione che si sta portando avanti in conferenza dei servizi è quella a minimo impatto ambientale o a massima convenienza per l’impresa? La salvaguardia della salute e della sicurezza della popolazione sono interessi prioritari per l’amministrazione nei fatti o solo a parole? Infine, con amarezza constatiamo che la proposta di Speranza per Caserta, condivisa da una parte dell’opposizione, di spostare i lavori del consiglio al pomeriggio, non è stata accolta dalla conferenza dei capigruppo (si inizierà quindi alle 9.30). Sarebbe stato doveroso, su un tema così sentito e sul quale nelle ultime settimane si è fatta parecchia confusione e si è generato un diffuso allarme sociale, favorire la massima partecipazione dei cittadini, ma evidentemente su questo punto non è d’accordo la maggioranza dei consiglieri comunali della città”.

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