SAN FELICE A CANCELLO – Un vero e proprio mare di persone ha assistito in piazza don Giovanni Vigliotti nella frazione Botteghino al comizio del candidato sindaco di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia. Una piazza stracolma con il pubblico che è arrivato fino a via Napoli. Una piazza caldissima che ha fatto sentire tutto il suo affetto a quello che viene considerato “sindaco di domani”.
Un calore che Pasquale De Lucia ha saputo cogliere infiammando gli animi dei cittadini con i suoi progetti per il futuro di San Felice a Cancello. De Lucia ha ricordato alla piazza di Botteghino: “qui sono cresciuto ed ho studiato”. Poi riferendosi agli avversari: “ho saputo che qualche decina di persone sta tenendo un comizio a San Marco, stanno parlando di me malissimo in una piazza da me riqualificata, dove c’erano solo container e monnezza. Si vergognassero! Possono dire ciò che vogliono ma non possono non riconoscere i miei traguardi (consigliere comunale, assessore, due volte sindaco, consigliere provinciale, presidente del Consiglio provinciale, consigliere regionale). Quando dicono che sono alla fine della mia carriera politica rispondo che può anche essere vero ma almeno una carriera, grazie al popolo di San Felice a Cancello, c’è stata. La mia forza è stata la forza del popolo. Per saper fare politica come prima cosa bisogna saper parlare italiano. Madre natura mi ha donato il pregio di saper comunicare, invece c’è gente che si assurge a politico e non conosce le basilari regole della grammatica italiana. Vogliono cancellare la storia. Ma come si può farlo? Solo l’ignoranza può cancellare la storia. Allora il nostro obiettivo deve essere quello di non lasciare il paese nelle mani di chi non ha cognizione culturale e politica”.
Poi De Lucia spiega quali sono i suoi progetti. “Sento il dovere di formare una nuova classe dirigente fatta di competenza e professionalità, questo è uno dei miei obiettivi. Forse – ha proseguito – per il passato avrò commesso qualche errore a cui voglio oggi rimediare. Abbiamo fatto un piano regolatore che San Felice a Cancello aspettava dal dopoguerra, assumendomi le responsabilità con coraggio e determinazione. Oggi dico che rimoduleremo quel Puc per garantire ai cittadini di costruire una casa ai propri figli ma terremo fuori i poteri forti che vogliono speculare a San Felice a Cancello. Ricominciamo con i grandi cantieri per la messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico che sono fermi. Ricominciamo a dire che Marcianise non è il centro del mondo. Cosa ha fatto questa Provincia per questa terra? Ricominciamo dagli assi viari, dal mantenere un paese pulito, dalla messa in sicurezza dei plessi scolastici. Durante l’emergenza rifiuti qui non c’era spazzatura, oggi vedo un paese non ordinato e non pulito, con erbacce e scuole abbandonate. Avevo rimesso in ordine ed in sicurezza i plessi scolastici ma l’incuria di questi anni ci costringe a ricominciare da zero. Ricominciamo a parlare dell’Ospedale, un polo di eccellenza per la riabilitazione unico in Provincia. Una struttura che darebbe occupazione, sviluppo economico e commerciale. Ho il dovere morale di tutelare il territorio ed invertire questo cammino di distruzione dell’ospedale di San Felice a Cancello. Ho un grande sogno. Quello di creare lavoro ed occupazione per i nostri giovani. Si voleva, all’indomani delle mie dimissioni da sindaco perché eletto in consiglio regionale, revocare un progetto finanza da 70 milioni di euro, in favore di un altro da 400mila euro. Come si può fare una zona industriale con queste cifre? Dove era la politica quando si è permesso di bypassare l’interporto di Cancello Scalo in favore di Marcianise – Maddaloni? Eravamo riusciti ad avere le autorizzazioni per gli svincoli delle zone rosse ma ora tutto è fermo”.
Nel corso del comizio De Lucia ha ricordato alla piazza: “abbiamo sempre lavorato con impegno e gratuitamente al servizio dei cittadini, non ho mai preso soldi dal Comune. Parlano dell’auto blu: con quella macchina abbiamo girato l’Italia e portato sempre risorse a San Felice a Cancello. Mi hanno buttato fuori dalla Regione con un impeachment politico. Non so ancora cosa sia successo. Ma il tempo poi mi ha dato ragione. Non me ne voglia Nicola Cosentino che oggi è in carcere, non me ne voglia Mimì Zinzi che ha visto suo figlio sconfitto sonoramente alle ultime elezioni, non me ne voglia Paolo Romano che oggi è un morto che parla. Invito i miei avversari ad avere il rispetto di non offendere la mia dignità, quella della mia coalizione e del popolo. Li invitiamo a non fare queste passerelle di auto blu. Facciamo venire i politici per risolvere i problemi del territorio. E non me ne voglia il senatore Enzo D’Anna, che ringrazio, perché dovrà dimostrare, dopo le elezioni, di essere vicino al popolo e non uomo di parte. La democrazia – ha concluso – è al centro della civiltà e San Felice è un paese libero e civile, per questo non abbiate paura a scegliere Pasquale De Lucia come sindaco”.