CASERTA – Meglio tardi che mai: alla fine, da quanto si apprende da organi di informazione locale (mentre il Comune tace a proposito), la diffida che Speranza per Caserta aveva previsto, e richiesto, lo scorso 30 di ottobre, è partita dalla Prefettura ed ha percorso i pochi metri che separano il Palazzo di Governo dalle stanze del Sindaco Del Gaudio, il quale avrà appreso qualcosa di cui era a conoscenza da tempo: o l’Amministrazione mette su un piano straordinario per la raccolta differenziata dei rifiuti, o non ci saranno alternative alla nomina del commissario ad acta.
Infatti, ricordiamo che i dati certificati dalla Regione Campania parlano di un 38,13% conseguito nell’anno 2011, ben al di sotto del 50% minimo prescritto dalla Legge 123/2008. A tale proposito, ci permettiamo anche di correggere quanto riportato sulla stampa, ossia che la Prefettura avrebbe “imposto a tutti i Comuni, il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, così come previsto dalla legge”. Tale dato, infatti, va raggiunto entro il 2012, è prescritto dall’art.205 comma 1 lettera c) del DLGS 152/2006, e fa riferimento alle misure per incrementare la R.D. negli ambiti territoriali ottimali che, per la provincia di Caserta, coincide con l’intero territorio (per la cronaca, il 2011 si è chiuso sotto il 35%). Ora qualche domanda nasce spontanea: in che data, precisamente, il Comune di Caserta ha ricevuto la diffida, e quindi quando scadranno i tre mesi per “mettersi in regola”? E, in concreto, cosa significa mettersi in regola? Bisognerà portare la RD oltre il 50% su base annuale, oppure sarà sufficiente superare tale soglia nell’ultima mensilità? Speranza per Caserta porrà queste domande a chi di competenza, e riferirà le risposte alla cittadinanza, perché non va dimenticato che i cittadini pagano di tasca propria le inefficienze del servizio di raccolta rifiuti, in quanto la Tarsu è più “salata” nei comuni che hanno un livello più basso di raccolta differenziata. Speriamo che questa notizia suoni come una “sveglia” per Del Gaudio ed i suoi. Ci aspettiamo misure straordinarie per evitare un commissariamento che sarebbe una indiscutibile bocciatura per il Sindaco (che, ricordiamo, ha avocato a sé la delega all’ambiente) e per il suo vice Ferraro (sempre per la cronaca, ricordiamo che egli ricopre un ruolo non marginale nell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Caserta). Ci aspettiamo che gli operatori ecologici la smettano di raccogliere, nei giorni di “indifferenziato”, tutto ciò che gli capita a tiro, anche il materiale differenziato conferito fuori orario, e che si proceda piuttosto a sanzionare cittadini e condomini indisciplinati; ci aspettiamo che le isole ecologiche vengano dotate di mezzi ed organizzazione idonea; ci aspettiamo controlli ancora più stringenti sugli operatori commerciali. Ci aspettiamo, ma qui andiamo sul difficile, una serie di altre iniziative che portino Caserta nel solco già battuto da numerosi comuni di piccole e medie dimensioni, quello della strategia “rifiuti zero”. Speranza per Caserta contribuirà, fin da oggi, con la massima collaborazione e con proposte concrete, sperando che vengano studiate, vagliate e valutate nel merito, e non bocciate frettolosamente come tristemente avvenuto nell’ultima adunanza comunale.