CASTEL MORRONE – In merito al comunicato stampa diffuso dalla minoranza consiliare di Castel Morrone prontamente arriva la replica dalla compagine di Rinascita Morronese che attualmente governa la comunità del territorio tifatino. Nella risposta il gruppo politico di Pietro Riello parte con una giusta riflessione e sarcasticamente afferma “finalmente il gruppo di minoranza è rinsavito, infatti, nell’argomentare le loro pretestuose quanto infondate tesi hanno detto però una sacrosanta verità, infatti si sono resi conto che c’è un gruppo di vincitori ed un gruppo che è uscito sonoramente sconfitto dalla tornata elettorale dello scorso anno.

Purtroppo – aggiungono nella nota – hanno impiegato ben 12 mesi per mettere a fuoco quello che è stato decretato dai cittadini di Castel Morrone.” Poi ritornando seriamente sulla questione sollevata, nello specifico si afferma “non esiste nessuna illegittimità sull’atto in questione, come d’altronde vediamo fuori luogo la critica eccepita dal gruppo di minoranza. Critica sollevata da chi, poi, nel passato ha avuto un comportamento che definire scorretto è alquanto riduttivo, infatti, vorremmo solo ricordare all’intera opinione pubblica che nella tornata elettorale del 1997 l’attuale capogruppo di minoranza Andrea Di Lorenzo, candidato con la lista dell’Ulivo, capeggiata dall’allora sindaco ed ora consigliere di minoranza Aniello Riello, era nelle condizioni di ineleggibilità previste dalla Legge 154/81, infatti, all’epoca della presentazione della candidatura a consigliere comunale il sig. Di Lorenzo rivestiva la funzione di Vice-Procuratore onorario. Poi a seguito di ricorso, nella seduta consiliare del 6 marzo 1998 fu dichiarata l’incompatibilità del consigliere Di Lorenzo, ma l’allora Sindaco Aniello Riello non contento, per appianare la questione trovò il modo “per farlo uscire dalla porta e farlo rientrare dalla finestra” nominandolo, in data 28 aprile 1998, visto l’art. 34 della legge 142/90, come modificato dall’art. 16 della legge 81/93, che attribuisce al Sindaco la nomina dei componenti della Giunta e visto l’art. 28, 2° comma dello statuto comunale, che prevede la possibilità di nominare assessori anche cittadini, non facenti parte del Consiglio comunale, assessore esterno con delega ai lavori Pubblici ed Urbanistica, comportamento questo sicuramente grave ed in questo caso da basso impero, quasi ai limiti della legalità. Poi – chiude la nota – l’attuale compagine amministrativa anche nel precedente mandato elettorale ha sempre preferito affidare incarichi legali a professionisti del luogo, la riprova di quanto si afferma è data dal fatto che lo stesso Avv. Di Lorenzo, nella passata consiliatura ha ricevuto (dal Sindaco Pietro Riello) un incarico legale dove il professionista incaricato si è solo limitato a costituirsi in giudizio presentando al Comune però una parcella, vidimata dall’Ordine, di oltre 10mila euro.”

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui