CASERTA – «Credo fortemente che lo sport abbia delle enormi potenzialità sia come strumento di politiche sociali innovative ed efficaci sia come elemento di sviluppo e riscatto di un territorio.
Lo sport è parte del progetto di vita di ognuno di noi, rappresenta valori, regole e può intervenire in maniera straordinaria in processi di aggregazione sociale, benessere psico-fisico, partecipazione e miglioramento della vita concreta di ognuno di noi». Alla guida della squadra di calcio a cinque femminile della città capoluogo da sei anni, promotrice di iniziative sportive sul territorio provinciale e alla guida dell’organizzazione non profit che utilizza proprio lo sport come strumento di educazione e riscatto sociale per i bambini in condizione di difficoltà, Clementina Ferraiolo, candidata alla Camera con Rivoluzione civile, è impegnata in prima linea, da anni, con sacrificio e impegno, per valorizzare il ruolo dello sport e la sua funzione educativa. Questa filosofia ha portato Ferraiolo a puntare sullo sport come uno dei punti qualificanti del suo programma.
«E’ necessario, attraverso lo sport, promuovere il diritto al gioco di ogni bambino – ha spiegato – Dal 2003 ad oggi ho garantito ad oltre 1000 bambini sport gratuito, in particolare calcio, a minori in condizione di difficoltà riscontrando cambiamenti reali e sorprendenti nella vita dei piccoli calciatori aprendo vere e proprie scuole calcio totalmente gratuite». L’impatto sociale dello sport per l’esponente di Rivoluzione civile è enorme. «E’ possibile, senza grandi esborsi economici, migliorare quartieri periferici, scarsamente serviti, aree a rischio attraverso lo sport e l’organizzazione di iniziative sportive – dice – in questa direzione è utile recuperare il patrimonio pubblico esistente sotto il profilo delle strutture sportive inutilizzate ed abbandonate, favorire la creazione di strutture sportive e la gestione delle stesse da parte del terzo settore e di cooperative giovanili, sostenere i club e le grandi squadre casertane oltre che affermare l’importanza dello sport femminile. A Caserta c’è bisogno di sport, in considerazione di un numero di strutture assolutamente insufficienti e della mancanza di un progetto per lo sport capace di portare anche lavoro con il turismo sportivo e prospettive di crescita, orgoglio, aggregazione sociale».