Il consigliere comunale d’opposizione Gianluca Di Luise ha scritto alla Corte dei Conti per chiedere un accertamento sui residui messi a bilancio dall’amministrazione Moretti. Residui vetusti e non certi secondo Di Luise che, dopo non esser rimasto soddisfatto da una risposta ad una sua interrogazione, chiede l’apertura di un’indagine che ne verifichi l’esistenza.
Ecco il testo integrale dell’esposto.
Il sottoscritto consigliere comunale Gianluca di Luise, al fine di espletare il suo mandato di SINDACATO ISPETTIVO e di controllo
Premesso che
In data 18/06/2014 il sottoscritto presentava una interrogazione scritta, con protocollo telematico, riguardante la richiesta di chiarimenti ed informazioni in merito al riaccertamento dei residui attivi e passivi riferiti all’anno 2000, indicati nel rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario dell’anno 2013, approvato in data 11/06/2014 (Allegato A).
In data 26/09/2014, si svolgeva un consiglio comunale avente ad oggetto tra l’altro la discussione dell’interrogazione sopra menzionata.
Considerato che
Nessuna documentazione atta a dimostrare come è avvenuto il riaccertamento dei residui di cui sopra è stata prodotta, in particolare con approfondimenti in ordine alle modalità di conservazione in contabilità dei residui e ad altri elementi ritenuti importanti al fine di evidenziare la necessità di eventuali misure correttive per correggere eventuali comportamenti difformi dalla corretta ed attendibile gestione.
Nulla in riguardo alla congruità tra i residui attivi ed il quadro economico allegato alla delibera di Giunta comunale della zona PIP è stato prodotto, infatti dalla dichiarazione del Responsabile dell’area tecnica in sede di consiglio comunale, si evince che sono state stipulate n.26 convenzioni (senza peraltro riuscire a ricordare il numero totale dei lotti da assegnare) e che la quota relativa agli espropri non è stata pagata.
I responsabili dei servizi con il riaccertamento dei residui, quale determinazione delle ragioni del mantenimento dei residui nel conto del bilancio potrebbero attribuire agli stessi una valenza giuridica impropria, con rilevanti conseguenze sulla veridicità dei risultati finali di esercizio e sulla valutazione degli equilibri sia presenti, sia tendenziali. Di conseguenza, potrebbero manifestarsi e maturare residui che non corrispondono a diritti ed obblighi nei confronti di terzi (vere posizioni debitorie e creditorie) in relazione alle quali l’amministrazione può assumere decisioni che ne modificano la consistenza (residui impropri, residui in conto capitale correlati ad accertamenti di entrata aventi destinazione vincolata per legge).
Tanto premesso e considerato
Il sottoscritto richiede alla Spett.le Corte dei Conti, nell’esercizio dei controlli di cui agli artt. 1, commi 166 e ss., della legge n.266 del 2005 e 148-bis TUEL, introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera e), del D.L. n.174/2012, di avviare l’esame dei residui vetusti di cui all’oggetto al fine di verificarne l’effettiva esistenza.
In fede
Gianluca di Luise