“La consiliatura che si avvia a conclusione si è caratterizzata per i tratti di assoluto distacco nei confronti dei cittadini e di autentica antidemocraticità, ha dichiarato Gianni Pagliaro, portavoce del movimento Mondragone Bene Comune. A partire dal vile ribaltone consumato a scapito del voto popolare e del giudizio democratico dei mondragonesi, il cammino della consiliatura 2012-2017 è stato un progressivo arroccamento di 8 consiglieri che, senza maggioranza di fatto, ma soltanto grazie al voto del sindaco beneficiario del ribaltone, hanno potuto continuare a tenersi stretti la poltroncina. Portare al governo della città non chi era stato a ciò legittimamente votato dai cittadini resta un gravissimo tradimento, un abuso, una ferita profondissima che soltanto le nuove elezioni potranno cercare di riparare. Chi ha già tradito una volta non ha alcuna credibilità, così come alcuna credibilità avrà ciò che dirà, proporrà o prometterà per il futuro, ha continuato Pagliaro. Ma chi si candida a mandare a casa questa maggioranza non eletta dai cittadini scelga il come un impegno pubblico, un atto concreto di programma, onde evitare che tali scempi possano ripetersi a scapito della democrazia e della città. “Ma i tratti antidemocratici di questa esperienza che mestamente si avvia al capolinea, ha continuato Dario Caprio di MBC, si rinvengono anche nella prassi consolidata di amministrare contro i cittadini, arrivando addirittura a non portare in discussione petizioni popolari con centinaia di firme legittimamente raccolte. Oppure di amministrare sistematicamente contro metà del Consiglio comunale, arrivando a comprimere fino a svilire le prerogative dei consiglieri comunali e a calpestare il loro diritto di indagare, vigilare, controllare e proporre. O, ancora, di governare comprimendo la partecipazione e mettendo in campo l’arroganza di tirare su opere pubbliche non volute dalla città e anzi fortemente avversate. Il tutto condito con l’assenza costante di trasparenza, di dialogo e di confronto. Per il futuro occorre un impegno concreto, di programma, per una . Bisogna presentarsi alla città, ha concluso Dario Caprio, dicendo chiaramente in che modo, ovvero attraverso quali democratiche procedure in grado di coinvolgere i cittadini, si approverà il bilancio, si deciderà in merito ai servizi e alle opere pubbliche, oppure in ordine agli investimenti, all’allocazione delle risorse e all’utilizzo dei soldi dei cittadini. Bisognerà impegnarsi a rispettare le opposizioni fino a prevedere un vero e proprio loro statuto. E’ su queste cose che si dovrà chiedere fiducia, riformulare un nuovo patto con la città e provare a far rinascere la democrazia locale oggi fortemente appassita.”

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