Orta di Atella è una miniera di sorprese. Succedono cose da pazzi. Accade, per esempio, che l’illustre(?) ingegnere Michele De Micco si sia scomodato per impartirmi una lezioncina di giornalismo. Il consigliere comunale del Pd ha criticato un articolo a mia firma sulla decisione del Tar in merito alla richiesta di sospensiva del Puc presentata da 5 esponenti della minoranza, tra cui il novello professor De Micco. “E’ dovere inderogabile del giornalista – ha scritto su Facebook – quello di riferire la “verità sostanziale dei fatti”, in adempimento dei principi di lealtà e buona fede. Le notizie risultate errate devono essere subito rettificate. Quelle riportate in modo tendenzioso sono considerate false”. Il maestro di giornalismo De Micco mi contesta che la richiesta di sospensiva non è stata respinta dal Tar, “ma la sua decisione è stata semplicemente rinviata in data 07 ottobre 2015 allorquando si deciderà anche il merito”. E quindi chiosa: “La comunicazione giornalistica del rigetto del ricorso è, dunque, falsa è dovrebbe essere rettificata. Se a riportarla fosse stato un giornalista. Un vero giornalista”. Se l’avesse detto un politico serio e un professionista apprezzato mi sarei prima istintivamente offeso, poi come sempre avrei fatto autocritica. Come diceva saggiamente il grande Eduardo De Filippo gli esami non finiscono mai. E nella vita non si finisce mai di imparare. Ma nel caso di De Micco sono scoppiato a ridere. A crepapelle. Uno come lui che si consente il lusso di dare lezioni morali. Ridicolo, appunto. Illustre(?) ingegnere De Micco, se il dovere inderogabile del giornalista è quello di riferire la “verità sostanziale dei fatti”, il dovere inderogabile di un consigliere comunale non dovrebbe essere quello di non commettere abusi edilizi? Non è forse vero (ma attendiamo con ansia un’altra sua lezioncina sul dovere di riferire la “verità sostanziale dei fatti”), che l’immobile in cui abita sia stato costruito troppo a ridosso del cimitero in violazione degli strumenti urbanistici comunali. Diciamo la “verità sostanziale dei fatti” se scriviamo che la casa dove lei vive è abusiva o si tratta di notizie false e tendenziose? E’ stato violato o no il cosiddetto “rispetto cimiteriale? Basta dare un’occhiatina al Puc per rendersi conto che l’abuso c’è, eccome. E non è stato sanato (perché non è sanabile) dal nuovo strumento urbanistico. Ma allora sorge un sospetto più che legittimo: illustre(?) ingegnere De Micco, ma per caso ha presentato ricorso contro il Puc anche per tutelare gli interessi suoi e della sua famiglia? Il consigliere comunale del Pd ha concluso le sue esternazioni su Fb così: “Ora chiudo. Sono un ingegnere. Non ho bisogno di questo per campare”. So bene che lei non ha problemi di soldi. La sua famiglia è ricca. Io invece sono un “umile” lavoratore. E mio padre è un “povero” pensionato. Non è una sanguisuga.
Mario De Michele