PIEDIMONTE MATESE – Il Palazzo Ducale non sarà venduto: ad assicurarlo il presidente Zinzi al sindaco Vincenzo Cappello. Dopo il manifesto affisso nei giorni scorsi dal partito democratico di Piedimonte Matese in cui si critica la scelta della provincia di Caserta di inserire nell’elenco dei beni alienabili la dimora storica più importante il capo della giunta provinciale ha annunciato ieri mattina l’inversione di marcia rispetto a quanto attivato.
“Nel corso della riunione del neocostituito Ambito Sociale C4, che conta i 31 comuni degli ex C6 e C10, svoltasi ieri mattina – è scritto nel comunicato stampa- nel Municipio di Piedimonte Matese, è intervenuto il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi, in qualità di componente di diritto dell’Ambito. Il Presidente ha affrontato la questione del Palazzo Ducale, di cui si è ritornato a parlare negli ultimi giorni, assicurando ai sindaci presenti all’incontro, e in particolare al primo cittadino di Piedimonte Vincenzo Cappello, che sebbene lo storico immobile sia stato inserito tra quelli messi in vendita, non è intenzione dell’Amministrazione provinciale proseguire con la sua cessione, grazie a 6 milioni di euro recuperati dai tagli del Governo centrale, e che anzi egli stesso si impegnerà, di concerto all’Amministrazione comunale del capoluogo matesino, ad individuare le più idonee soluzioni per riportare l’edificio ai suoi antichi splendori, poiché esso costituisce uno dei gioielli della provincia di Caserta. “Sono molto soddisfatto – ha commentato il sindaco Vincenzo Cappello – della disponibilità manifestata stamani dal presidente Zinzi, e del suo interesse a recuperare un pezzo importante della nostra storia. Ma anche perché adesso tutti i cittadini che si erano allarmati a causa di un possibile vendita dell’immobile potranno sentirsi rassicurati. Il nostro obiettivo rimane ora quello di mantenere alta l’attenzione sul recupero del Palazzo Ducale, tema che sta a cuore a noi amministratori e a tutta la città”. Ricordiamo che un’ala del palazzo ducale fu acquisita dall’ex amministrazione provinciale guidata da Riccardo Ventre nel corso del secondo mandato dell’ex sindaco Carlo Sarro a cui nel manifesto fatto affiggere dal PD è stato rimproverato di non aver dato seguito operativo e concreto ad un convegno organizzato dall’associazione “La Sorgente”. Dal canto sui l’amministrazione Cappello ha provato a reperire la provvista finanziaria per un’operazione di riuso ed unificazione dell’intero complesso monumentale ma la richiesta è stata rigettata dalaa commissione tecnica regionale e dal Tar . Il ricorso al consiglio di stato è fermo anche se il comune ha annunciato di ricercare altre forme di sostegno finanziario per recuperare strutturalmente e funzionalmente la dimora che fu dei Gaetani. Ed in parte ancora lo è.