Prima Enzo Cappello. Ora Dario Abbate. Con un obiettivo chiaro: eleggere la direzione provinciale del Pd casertano. Una vacatio, la mancata indicazione dei membri dell’organismo direttivo, che non può più essere tollerata. Ecco l’intervento dell’ex segretario dei Dem. “Viviamo una fase delicata della nostra vita associativa e politica, complicata dallo scontro in atto tra maggioranza e minoranza sui temi del lavoro e sul rapporto con le organizzazioni sindacali, o dallo scontro tutto ideologico tra chi vede il PD ancorato ai suoi principi fondativi della solidarietà, della equità sociale e della giustizia (insomma un PD di sinistra) e chi vuole un PD che diventi partito della nazione, libero dal condizionamento dei valori del passato ma aperto ad ogni forma di influenza liberale e personalistica, di berlusconiana memoria (inutile dire che io mi iscrivo tra i primi). Il dibattito in corso nel gruppo dirigente nazionale arriverà senz’altro a sintesi e ad unità, soprattutto per non disperdere quel grande patrimonio (il PD) che oltre quattro milioni di cittadini decisero di fondare nell’ottobre 2007 e per evitare una scissione che riporterebbe il quadro politico nazionale, e soprattutto il centro sinistra, indietro di almeno vent’anni. Anche Noi, dirigenti e militanti di provincia, tuttavia, abbiamo il dovere di fare la nostra parte: dimostrare ai Cittadini della provincia di Caserta che, a prescindere da una fisiologica dialettica interna, siamo uniti e pronti per affrontare la sfida del governo, ad ogni livello. Ho molto apprezzato, in tale prospettiva, l’invito all’unità del Partito Democratico casertano formulato, qualche giorno fa, da Vincenzo Cappello nella qualità di presidente dell’Assemblea Provinciale. Condivido con convinzione il senso della sua lettera/appello ai democratici e alle democratiche della provincia di Caserta volta a realizzare finalmente l’unità del Partito quale valore indispensabile per raggiungere, nella prossima primavera, l’obiettivo di riconquistare la guida della Regione Campania e della provincia di Caserta e di sottrarla, così, all’egemonia di una destra inconcludente. Per fare ciò, credo sia indispensabile che l’Assemblea provinciale di Caserta ed i suoi delegati eleggano finalmente una Direzione Provinciale degna della sua funzione, un organismo paritario condiviso da tutte le sensibilità e le anime del Partito casertano e dai tanti territori della provincia. Credo, quindi, che sia giunto il momento di dimenticare le divisioni derivanti dall’ultima contesa congressuale e di affrontare il nostro prossimo futuro con azioni e comportamenti univoci e unitari. Una Direzione Provinciale che abbia tali caratteristiche sarà un luogo vero di discussione nel quale approfondire proficuamente i problemi del Territorio casertano e i bisogni delle persone che vi abitano e di individuarne le soluzioni; un organismo che viva nel rispetto delle esigenze dei tanti territori e dei moltissimi Circoli che chiedono a gran voce un Partito all’altezza dei tempi e delle gravi crisi in atto e che sappia dare risposte. Per questo motivo auspico che il Presidente del Partito, Vincenzo Cappello, ispirandosi alle regole previste dallo Statuto nazionale, sia conseguenziale con il suo appello e proceda, d’intesa con il segretario provinciale Raffaele Vitale, alla convocazione a breve dell’Assemblea Provinciale per eleggere, finalmente, la Direzione Provinciale del Partito Democratico”. Insomma, si aprono delle crepe nella maggioranza del partito. E non sono esclusi sviluppi clamorosi.

 

Mario De Michele

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