MONDRAGONE – Com’era prevedibile, le dimissioni del sindaco Giovanni Schiappa hanno prodotto un effetto domino nel Pdl mondragonese. Nel corso della giornata si sono susseguite reazioni e commenti al clamoroso gesto del primo cittadino. Nel scontro interno interviene anche il coordinatore cittadino del Pdl, Ermanno Miraglia, che si scaglia contro il consigliere del suo partito Piazza.
“L’esito cui si è giunti al culmine dell’attuale esperienza politica e amministrativa, cristallizzato dalle dimissioni del sindaco e autorevole rappresentante del popolo della libertà Giovanni Schiappa, aveva indotto il coordinamento cittadino ad una profonda riflessione e al necessario riservato silenzio per la frattura ormai insanabile apertasi fra l’intera amministrazione comunale e la corrente politica trasversale riferibile anche a chi, come il consigliere Piazza, quello stesso silenzio di riflessione avrebbe dovuto tenere e ancora una volta non ha tenuto. Già in precedenti occasioni, il coordinatore cittadino ha avuto modo di sottolineare il comportamento ambiguo a cui si era prestato il consigliere Piazza in ossequio ad una riverenza dimostrata più a vecchi leader di partito che al partito stesso, non appena quel vecchio leader non ha più incontrato, nel suo percorso verso l’affermazione e la conservazione personale, ragazzi di bottega disposti a chinare il capo senza se e senza ma ad ogni ordine del leader maximum. Un sorriso amaro è il commento gestuale spontaneo che il coordinatore cittadino, in rappresentanza dell’intera componente Mondragonese del Popolo della Libertà tiene e non può non tenere alla lettura del commento nervoso e scomposto che il consigliere Piazza ha esternato in reazione al condivisibile sfogo che ha accompagnato le dimissioni del Sindaco”.
E ancora: “Il consigliere Piazza dovrebbe spiegare perché lamenta un mancato coinvolgimento alla partecipazione se, nel contempo, su quelli che egli stesso definisce quattro insufficienti consigli comunali e di cui uno non prevedeva votazioni, due volte ha votato per lo più contro le proposte dell’amministrazione e una volta non si è addirittura presentato. Dovrebbe spiegare perché ha esautorato ogni attività politica del partito non appena chi da lui egregiamente è ancora rappresentato non ha più ottenuto un ruolo primario nella nomenclatura di rilievo del Popolo della Libertà. Dovrebbe spiegare perché al primo consiglio comunale utile lui stesso, peraltro essendo coordinatore cittadino del PdL, e gli altri consiglieri che facevano e fanno riferimento all’asse Landolfi-Nugnes non mancarono di assumere una posizione apertamente contraria all’attività dell’attuale amministrazione comunale. Ebbene, alla luce di tali quesiti irrisolti credo di poter affermare senza ombra di dubbi che il Sindaco Giovanni Schiappa e tutti coloro i quali insieme a lui, prima ancora di intraprendere questa esperienza amministrativa, non ebbero il timore di assumere posizioni di rettitudine verso imposizioni dall’alto stanno pagando il prezzo della vendetta per non aver subito le scelte altrui. In tal senso, sia sereno il consigliere Piazza, perché, diversamente da lui, mai abbiamo chinato il capo e mai lo chineremo”.