Ho appreso che venerdì prossimo i Coordinatori provinciali del PdL, sen. Giuliano e il consigliere regionale Polverino, hanno convocato una riunione con i sindaci ed i coordinatori locali di Terra di Lavoro. All’ordine del giorno, il tema dell’unità del partito sollevato proprio dal presidente Silvio Berlusconi, che mai come in queste ore ha bisogno dell’abbraccio dell’intero partito. È tuttavia sorprendente che i vertici provinciali abbiano immediatamente aderito alla sollecitazione del nostro leader dopo aver, in tutto questo tempo, disatteso in pensieri, opere ed omissioni qualsiasi sforzo conducesse ad una effettiva concordia il PdL casertano.
Finora, infatti, i Coordinatori provinciali si sono mossi con gli occhi di prosciutto, fregandosene, in qualche caso addirittura alimentandoli, i fronti interni che si sono aperti sull’intero territorio provinciale. L’esempio più emblematico è Aversa, città del sen. Giuliano, che registra grosse frizioni all’interno del PdL, con un vice presidente della provincia – Dello Vicario – e altri due consiglieri del partito che contestano apertamente la linea della segreteria cittadina. A Caserta, città di Polverino, così come a Marcianise e a Maddaloni, continuano ad esistere due gruppi del PdL in Consiglio comunale, di cui uno fa espresso riferimento allo stesso consigliere regionale. In Provincia si è sfiorato addirittura il ridicolo con la formazione di due gruppi consiliari (PdL e Forza italia) poi riunificati sotto la vecchia denominazione del PdL. A Capua è il sindaco Antropoli ad invocare il commissariamento della sezione. Anche in quella città il PdL è spaccato in due gruppi consiliari. E poi c’è Mondragone, città un tempo centrale nelle strategie del centrodestra ed oggi emblema del ribaltone con il Pd, preparato da Polverino, benedetto da Paolo Romano e digerito con l’amaro medicinale Giuliano anche dal falco Nitto Palma. A questo punto, delle due l’una: o la riunione è utile solo a certificare l’esistenza in vita del partito oppure serve ad affrontare le criticità esistenti nel PdL. Nel primo caso, la si può chiudere in cinque minuti, giusto il tempo di leggere un comunicato prestampato; nel secondo caso, aprendo ad una vera e propria discussione e facendo parlare chi non ha mai parlato, cioè la base del partito. Solo così si può far entrare un po’ di aria fresca e soprattutto di autentica politica nel chiuso delle stanze di Corso Trieste.
Giuseppe Piazza
(Consigliere Comunale PdL Mondragone)