È una garanzia per parenti e amici il “sistema Zinzi”. Nulla è lasciato al caso nel nome dell’antico motto latino “do ut des” dal significato letterale “io do affinché tu dia” e nel senso traslato “scambiamoci queste cose in maniera ben definita”. E da quanto sta emergendo dall’inchiesta di Campania Notizie (leggi l’articolo) su prebende e incarichi elargiti dall’ex presidente della Provincia di Caserta in zona Cesarini (il suo mandato era di fatto finito) il meccanismo funzionava alla perfezione. Zinzi otteneva fedeltà, che di solito in politica si tramuta in voti, i cortigiani ricevevano in cambio nomine e benefit. E’ il caso che abbiamo già trattato della società “Terra di Lavoro”, di cui è socio unico l’ente di Corso Trieste. In campagna elettorale i vertici aziendali si triplicano passando da uno a tre per la moltiplicazione dei “pani e dei pesci”. Ecco miracolo e miracolati: Giovanni Russo da amministratore unico diventa presidente del consiglio di amministrazione, il luscianese Luciano Mariniello e Piergiorgio Mazzuoccolo, vicesindaco di Pignataro Maggiore, entrano nel Cda. Quest’ultimo, incassata la presidenza del Consorzio Idrico, viene sostituito qualche giorno dopo da Salvatore Del Prete, ex consigliere comunale ortese, per anni lacchè politico di Angelo Brancaccio. Il prodigio avviene l’8 aprile scorso, nel vivo della campagna elettorale per le regionali in cui è candidato, poi eletto, Zinzi junior. La moltiplicazione dei “pani e dei pesci” costa a noi contribuenti 82mila euro più iva all’anno. Per una società, la “Terra di Lavoro” che, come la Provincia, rischia il default. Pazzesco. Ma c’è di più. L’incarico una volta affidato in sostanza non può più essere revocato. Per essere “fatto fuori”, un membro del Cda dovrebbe praticamente “impazzire”. Queste le cause della rimozione previste nel contratto. Uno: mancata predisposizione e presentazione del “progetto di bilancio” ai soci”. Due: “Comportamenti ostruzionistici”. Tre: “Diffusione di notizie inesatte sull’andamento della società”. Quattro: “Indebito utilizzo di beni sociali”. Cinque: “Espressione della volontà di porre in essere un’attività concorrente”. Sei: “Rifiuto ingiustificato di convocazione dell’assemblea urgentemente richiesta dai soci”. In altre parole, non è possibile rimuovere o revocare i componenti del Cda. Per cercare di rimettere le cose a posto, cioè evitare sprechi (che nelle prossime puntate riporteremo), il nuovo presidente della Provincia Angelo Di Costanzo ha nominato un pool di avvocati per mandare a casa i fedeli del credo zinziano. Come abbiamo visto non sarà facile. Per parenti e amici il “sistema Zinzi” è una garanzia.
Mario De Michele