Incredibile. Come avevamo paventato nel pezzo precedente la dura legge dei “resti” penalizza i partiti maggiori alle regionali della Campania. E determina una distribuzione dei seggi che lascia a bocca aperta. In provincia di Caserta il Pd, apparentato con il vincente De Luca, conquista porta a casa soli due consiglieri pur avendo incassato oltre 70mila voti. Nel parlamentino campano entrano Gennaro Oliviero e Stefano Graziano. Clamorosamente fuori dai giochi l’uscente Lucia Esposito che, udite udite, ha raccolto più di 14mila preferenze. A essere premiati nel centrosinistra sono le forze politiche minori. Campania Libera conquista un seggio, che sarà occupato da Luigi Bosco. A sorpresa anche Campania in Rete e Centro democratico si accaparrano una poltrona a testa. Vanno in Paradiso Alfonso Piscitelli, per la lista di D’Anna, e Giovanni Zannini del team di Tabacci, con un sorpasso all’ultimo giro su Filomena Letizia. Uno scranno va, meritatamente ai 5 Stelle. E sarà degnamente occupato dal valente Vincenzo Viglione. Mastica amaro Forza Italia. Con oltre 75mila preferenze si deve accontentare di un solo consigliere: Gianpiero Zinzi, number one in assoluto tra tutte le liste. Resta a bocca asciutta (cosa inconsueta) Lucrezia Cicia nonostante abbia riscosso un ottimo risultato con 10mila voti messi in cascina. Nel centrodestra riconfermato l’uscente Massimo Grimaldi, primo della Lista Caldoro Presidente. Insomma, la dura legge dei “resti” su scala regionale ha falcidiato i partiti grandi a vantaggio di quelli più piccolini.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui