AVERSA – Approvato in giunta il bilancio di previsione 2013. “Sono state previste – ha spiegato il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco – nel documento contabile le risorse per le spese che eventualmente l’Ente dovrà sostenere per le auto sequestrate e depositate presso le strutture autorizzate”. “Tale previsione – continua il primo cittadino di Aversa –  si è resa necessaria per evitare che in corso di esercizio possano verificarsi delle situazioni di squilibrio finanziario con conseguenti ricadute negative sulla gestione corrente”.

 

 

L’Amministrazione Comunale, dovendo far fronte ad una sostanziosa riduzione delle rimesse dello Stato ed al rispetto dei vincoli di restrizione delle spese correnti, previste dal Patto di stabilità, ha comportato un monitoraggio anche su spese obbligatorie, essendo già ridotta al minimo la spesa discrezionale. Il Comune di Aversa, con D.G.M. del 25 luglio, dopo anni di carenza, si è dotato di un piano triennale di riduzione delle spese. “Nel garantire i servizi ai cittadini – ha spiegato il primo cittadino –  si è ancora previsto di operare sull’aumento del gettito in entrata senza però far gravare il maggior gettito sui contribuenti onesti e virtuosi. L’Ente, infatti, ha inteso applicare una manovra programmatica che consenta maggiori entrate attraverso l’accertamento e l’emersione dell’evaso e/o dell’eluso. Si è scelto di non aumentare le aliquote minime, già bloccate in fase di previsionale 2012, mantenendo invariate, ai minimi, le aliquote IMU e l’addizionale comunale IRPEF. Il Comune di Aversa si caratterizza sull’intero territorio regionale quale tra gli Enti Locali che applicano aliquote IMU minime (0.4 e 0.76%, rispettivamente per la prima e per le seconde case) e l’addizionale comunale IRPEF allo 0.5%”. Ed incalza il primo cittadino: “L’intero patrimonio comunale va valorizzato nella gestione. L’Amministrazione deve considerare il Patrimonio una risorsa da sfruttare meglio. Per questo motivo si è avviato un attento processo di analisi, censimento e valorizzazione dell’intero patrimonio. Bisogna risaltare le potenzialità strutturali e funzionali degli edifici e delle aree comunali presenti sul territorio fino ad arrivare, se necessario, anche a scelte coraggiose, che potrebbero prevedere la creazione di un apposito fondo immobiliare (o la partecipazione ad uno preesistente) forme di P.P.P. per la gestione di uno o più beni o anche l’eventuale dismissione”.

 

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