CASTEL MORRONE – A seguito dei disservizi conseguenti a forme di lotta attuate da dei lavoratori senza stipendio da mesi, l’Amministrazione di Pietro Riello, in nome di un’emergenza, ha “licenziato” il Consorzio Unico di Bacino, i cui azionisti sono i Comuni delle Province di Napoli  e Caserta.

Lo stesso Sindaco, con un’apposita ordinanza, ha affidato il servizio della raccolta rifiuti ad un’impresa a capitale privato. “Questo cambio di gestore” – ha scritto in una nota l’Unione Civica – “è un ulteriore passo verso un disastro annunciato. Un disastro fatto di sprechi e di un uso spregiudicato di tutto ciò che è pubblico, in nome delle convenienze dei gruppi di potere che ormai presidiano la politica regionale, provinciale e comunale. Qui si parla di un Consorzio” – è scritto ancora nella nota – “che raccoglie rifiuti, ma sarebbe potuto trattarsi di una qualsiasi altra attività produttiva: un centro commerciale, una fabbrica o altro. Il meccanismo è sempre lo stesso. Dei gruppi che gestiscono il potere politico sponsorizzano e sostengono con fondi pubblici, a volte inventandola di sana pianta, un’attività imprenditoriale. L’attività inizia a funzionare e produce consensi elettorali e lauti stipendi per una ristretta fascia di finti manager, dei veri e propri quadri intermedi dei gruppi di potere politico, senza meriti e senza capacità. E l’attività che è stata impiantata?” – si chiedono i consiglieri d’opposizione – “Alla fine dovremo ammettere che il territorio ha ricevuto un qualche beneficio da essa? Nel nostro caso, quello del Consorzio Unico di Bacino, sta emergendo che questa attività, alle condizioni scellerate in cui è stata impiantata, mai e poi mai avrebbe potuto essere competitiva. La soluzione è una sola: chiudere l’attività e mettere in liquidazione l’impresa. La conseguenza immediata di questo evento, che è quello che si va prefigurando per il Consorzio Unico di Bacino” – sostiene l’Unione Civica – “è che i lavoratori, dopo aver esaurito la loro funzione di massa di manovra politica, vedono la loro dignità ed i loro diritti calpestati e le loro famiglie private del sostentamento atteso. Questi lavoratori, da soggetti produttivi diventano un problema sociale, e loro malgrado dei loro problemi è chiamata a farsi carico tutta la collettività. Anche in questo caso” – conclude la nota – “l’Amministrazione di Pietro Riello dimostra di essere un ingranaggio di un sistema politico-economico che produce costantemente delle perdite pubbliche e dei profitti privati”.

 

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