E’ da settimane che a San Marco non si discute quasi d’altro: la decisione dell’amministrazione comunale di abbattere e ricostruire la fontana delle Donne di via 8 Marzo proprio non trova d’accordo i cittadini per una scelta che ha solo aggravi economici e nessun concreto vantaggio per la comunità. Facendosi interprete dei malumori dei sammarchesi, domenica scorsa il circolo del Partito Democratico di San Marco, guidato dal segretario cittadino Aniello Ninotto Di Maio, ha diffuso un volantino in cui contesta la decisione della giunta di destinare 21mila euro dei fondi residui per la manutenzione delle strade al rifacimento della fontana delle donne di via 8 Marzo. “Sarebbe stato sufficiente un sistema di riciclo delle acque e invece, per assecondare una volontà che l’amministrazione precedente aveva già saggiamente respinto al mittente, il sindaco ed i suoi assessori hanno deciso di demolire la vasca facendola più piccola”, attacca il Partito Democratico. Che chiede provocatoriamente: “Dove si è mai visto che si abbatte un’opera pubblica già esistente solo per un capriccio estetico di qualche amministratore?”. Il Partito Democratico continua inoltre: “la fontana necessita di cura e di manutenzione, cose a cui bisogna provvedere a prescindere dalle dimensioni ma buttare 21mila euro per farla piu’ piccola e’ un dannoso e stupido sperpero di denaro pubblico”. E, ricordando anche le recenti denunce fotografiche sullo stato del cimitero e della piazzetta Cantone, il circolo dei democratici continua: “Sindaco e assessori si preoccupino di coprire le buche delle strade, di tenere in condizioni civili piazzetta Cantone, di garantire la manutenzione della fontana delle Donne e quella di piazzetta Del Prete e degli altri spazi pubblici. L’assurda decisione di demolire e rimpicciolire un’opera già esistente dimostra solo che questa amministrazione non ha il senso delle priorità dei sammarchesi e che, senza idee proprie e proposte nuove, continua a muoversi come un gambero: tornando indietro e intervenendo qua e là su scelte del passato. Dopo tre anni – concludono i democratici – è il momento, se ne hanno capacità e programmazione, di guardare al futuro di questo paese con decisioni serie, prese – finalmente – nell’interesse di tutti”.