ALIFE – Non sono mancate le frecciate al PDL ed ai parlamentari uscenti . Pur senza essere menzionato ma il riferimento, tra le righe del suo intervento, era diretto al senatore uscente Carlo Sarro. Giampiero Zinzi, candidato alla Camera dei Deputati, ha usato il tema del contatto tra rappresentanze istituzionali e sindaci per rimarcare cosa vuole fare l’UDC.
E’ stato questo il tasto su cui ha più suonato Giampiero Zinzi intervenuto ad Alifenell’aula consiliare. “Lo abbiamo fatto in questi anni e lo faremo anche nel parlamento che sarà il trampolino di lancio del nostro impegno per Alife e per questo territorio. Ecco perché possiamo tornare in queste zone e chiedere conto di questa vicinanza già messa in campo”.
Un concetto rivendicato da Zinzi Junior per contestare quelle forze politiche che non hanno applicato questo metodo. Un riferimento generico? Beh ma quando si dice come ha fatto il giovane candidato UDC :” parlo con tanta gente che non sa chi è il parlamentare uscente” allora il richiamo esce dalla finestra degli addetti ai lavori e si vuole farlo entrare dalla porta dell’esponente PDL come l’ex sindaco di Piedimonte e senatore uscente ma ricandidato alla Camera dei Deputati che oggi aprirà la campagna elettorale con la Mussolini. Altri indizi vanno in questa direzione :” abbiamo una eredità importante di rappresentanti in passato . Quest’area- ha dichiarato ancora Zinzi- ha avuto politici seri”. E “quel mi sento a casa mia” affermato all’inizio del suo intervento non alludeva ai legami parentali pur esplicitati ma al principio del radicamento territoriale:” non esiste impegno politico senza radicamento” ha aggiunto il candidato UDC(classe 1983) Zinzi che ha ricordato l’impegno dell’UDC e dei giovani del partito di cambiare la legge elettorale che non consente scelte (liste bloccate senza preferenze dettate dai partiti ndr). Ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti ed allora abbiamo cambiato approccio rispetto alla logica del sistema elettorale . Da qui il nostro slogan “ la scelta c’è” . Zinzi junior, quindi, ha fatto di rimando alle 13 proposte programmatiche illustrate nel materiale elettorale distribuito come la valorizzazione dei beni culturali allargando l’impegno dei privati : non solo sponsorizzazione ma anche a livello gestionale. Ha definito “scelta assurda quella di non andare a votare” per svuotare l’ondata di cosiddetta antipolitica. Poteva mancare la polemica contro il “ napolicentrismo” vecchio cavallo di battaglia del papà-presidente della giunta provinciale ? No di certo. Ha ricordato le difficoltà di decollo dell’aeroporto di Grazzanise , dell’interporto : “progetti finiti in subordine a Napoli”.Tra i punti messi in luce quello dei semplificare l’apparato burocratico , di dare slancio operativo al microcredito . “occorre un lavoro di difesa e di sinergia di questo territorio ed io voglio prendere per mano questo obiettivo per valorizzarlo” chiudendo invitando e sollecitando il vecchio ed efficace porta a porta tra i cittadini perché una cosa non è radicata rispetto agli altri partiti , stando a quanto affermato :il voto d’opinione. Ed allora occorre andare casa per casa. Incombeva la partita del Napoli.Il calcio ha le sue ragioni che la politica capisce.
Michele Martuscelli