La palla sul caso Degni passa al procuratore generale della Corte dei Conti che dovrà decidere su eventuali azioni disciplinari contro il magistrato contabile. Nell’adunanza straordinaria, infatti, il Consiglio di Presidenza della Corte “ha preso atto di quanto emerso da plurime notizie di stampa in merito a talune dichiarazioni postate su un social media dal consigliere Marcello Degni e ha disposto l’invio immediato degli atti al Procuratore generale della Corte dei Conti cui esclusivamente sono rimesse le funzioni inerenti alla promozione dell’azione disciplinare”, ha spiegato la Corte stessa. Degni era finito nella bufera dopo un post su X in cui aveva criticato il Pd per non aver fatto ostruzionismo sulla manovra, fino a costringere il governo all’esercizio provvisorio. Parole definite subito dal centrodestra “gravi, faziose e inopportune”. Il 30 dicembre, il giorno dopo il sì definitivo della Camera alla legge di Bilancio, il magistrato contabile rivolgendosi alla segretaria del Pd Elly Schlein scriveva: “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”, un riferimento, questo, alla frase del poeta futurista citata dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, in Aula. La vicenda è stata tra i temi della conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni. “Avere un magistrato della Corte dei Conti che come incarico ha quello di mettere in sicurezza i conti pubblici che spera per ragioni politiche che l’Italia vada in esercizio provvisorio con tutte le conseguenze oggettivamente un po’ di preoccupazione la mette”, ha detto, rispondendo ad una domanda. Ma “la cosa più grave è la sfrontatezza con la quale questo giudice ritiene che sia normale farlo”, ha sottolineato. La presidente del Consiglio rivolgendosi poi alla sinistra, ha chiesto “se sia normale che persone nominate per incarichi super partes si comportino da militanti politici”. Per cui “mi aspetto una risposta da Elly Schlein”, ha scandito. “Mi ha colpito molto che non ci sia stato nessuno a sinistra a dire due parole su questo tema: Paolo Gentiloni che l’ha nominato ed Elly Schlein” mentre “io vengo chiamata in causa per qualsiasi cosa”, ha rimarcato la premier.