Serra le fila il partito dei tecnici di Orta di Atella. In vista delle amministrative del 7 novembre i soliti noti si riposizionano aspettando con la brama di sempre l’approvazione del nuovo Piano urbanistico comunale. Mentre il candidato sindaco Gianfranco Arena ha più volte ribadito che la sua coalizione approverà il Puc varato dalla triade commissariale, sul fronte di Vincenzo Gaudino si registra una posizione quantomeno ambigua. Si parla infatti di “normalizzazione delle abitazioni abusive”. Che in altri termini vuol dire sanatoria tombale. Una posizione, quella del centrosinistra, che fa venire l’acquolina in bocca a chi spera in una nuova grande abbuffata con migliaia di pratiche edilizie. I tecnici-vampiri, che negli anni del cemento hanno fatto affari d’oro, sentono l’odore del sangue. E cambiano casacca come quando è aperto il calciomercato. Il primo a fare il salto della quaglia è stato Tommaso Dell’Aversana. Il geometra ha mollato Arena per approdare sulle rive di Gaudino, quello che, come ebbe a dire lui stesso nelle elezioni del 2018, “camminava sull’acqua”. Il geometra Dell’Aversana, capogruppo della maggioranza sotto il dominio di Angelo Brancaccio, si è arricchito grazie alla cementificazione del territorio. In quel periodo si guadagnò l’appellativo di “Uomo ragno”. Ora si ritrova nello stesso schieramento di Luigi Ziello. Altro geometra di grido durante il Brancaccianesimo. Ziello è l’uomo della centrale termoelettrica, dell’affare milionario sui terreni della Curia, della “Zona Seveso” (Calcestruzzi Liguori), nonché il referente di Antonio Capasso, il più grande speculatore e proprietario terriero di Orta di Atella. Il geometra, già sindaco della città atellana, ha curato gli unici due progetti ex articolo 38, approvati nella zona Laghetto. Ziello è uno che, come amava dire Salvatore Patricelli nei comizi, “alle elezioni vince sempre, perché anche quando perde un minuto dopo sale sul carro dei vincitori”. Il geometra ricorda una vecchia canzone di Arbore intitolata “Cocorito”, che narra le sorti di un pappagallo scampato a tante guerre. Alle comunali del 7 novembre “Cocorito” e “L’uomo ragno” si ritrovano dallo stesso lato della barricata. E non è un caso. Dipende tutto dal Puc. Dell’Aversana ha capito che nella coalizione di Arena non c’era trippa per gatti, o meglio trippa per i tecnici. E ha abbracciato il progetto di Gaudino, cioè quello della “normalizzazione delle abitazioni abusive”. Evidentemente “L’uomo ragno” spera di tessere le stesse ragnatele degli anni del cemento. Anni durante i quali fioccavano le pratiche edilizie e il territorio veniva saccheggiato da una famelica cupola affaristica. L’auspicio è che non si torni al passato. Ma stando ai nomi che si mobilitano dietro le quinte il rischio è più che reale. Anche lo schieramento di Arena fa sorgere qualche dubbio. Per adesso la posizione sul Puc è chiara: sarà approvato quello dei commissari. Ma il candidato sindaco di Agire, Alternativa per Orta, Noi Orta Viva e Moderati per Orta saprà tenera a bada il geometra Antonio Russo, pieno zeppo di conflitti di interessi, o i fratelli Damiano, fortemente penalizzati dal Piano urbanistico varato dalla triade? Staremo a vedere.  

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