La frittata è fatta. Salvo un improbabile recupero in extremis Orta di Atella batterà il record nazionale di bassa affluenza alle urne alle comunali 2023. Alle ore 12 è andato a votare il 9,47% degli aventi diritto, addirittura quasi la metà rispetto alle ultime elezioni (16%). Di questo passo la città atellana sarà il fanalino di coda in tutt’Italia. Addio partecipazione popolare. Addio democrazia. Carnefice Antonino Santillo. Forte dell’elezione a sindaco certa (è l’unico candidato) la fascia tricolore in pectore ha condotto, si fa per dire, una campagna elettorale a dir poco scialba. Zero proposte, zero contenuti. Totale incapacità di capitanare una compagine di ben 6 liste. Nelle sporadiche iniziative pubbliche Santillo ha dato la netta sensazione di essere un pesce fuor d’acqua. Sguardo inebetito. Parole incespicanti. Progetti fantasma. Risultato scontato: la gente non si è nemmeno accorta che oggi e domani si sarebbe tornato al voto. Santillo, incredibilmente, non ha colto l’importanza di stimolare i cittadini, di coinvolgere gli elettori attorno a un’idea di città ben definita, di dare forma ad una prospettiva. Insomma è stato incapace di parlare di futuro. Da qui un presente disastroso: nove elettori su 100 si sono recati alle urne. Se il trend sarà confermato, come appare probabile, Santillo sarà il sindaco di sé stesso. Con un aggravante da ergastolo politico: Gianfranco Piccirillo sarà il sindaco ombra. Sarà il vero condottiero della grande coalizione. Grande coalizione, grande bluff. Ma i cittadini non hanno abboccato: “Votatevi tra di voi, non ci rappresentate”. Capolavoro di Santillo. Nessuno, neppure un lombrico, avrebbe fatto peggio.