Saper leggere una delibera di giunta municipale non è proprio così facile, ma nemmeno impossibile. Basta un po’ di dimestichezza con la lingua italiana e soprattutto un minimo di conoscenza di diritto amministrativo. Se un cittadino comune non è tenuto a districarsi nei meandri dei tecnicismi è doveroso per chi fa politica o si atteggia a giornalista avere cognizione di causa di ciò che si dice e si scrive. Purtroppo da anni e con il populismo imperante la classe dirigente e il mondo dei media sono popolati da nani e ballerini. Nei civici consessi approdano personaggetti incapaci di amministrare anche condomini di un solo piano. I giornali sono imbrattati da scribacchini appena alfabetizzati.

Nel suo piccolo è emblematico il caso sollevato, a mezzo Fb, dal Meetup 5 Stelle Grano Duro di Sant’Arpino, ripreso da un giornalista part-time che a tempo pieno lustra le scarpe del potente di turno. Vediamo di che si tratta. Nell’ottobre 2019 i carabinieri del Nucleo operativo ecologico appongono i sigilli all’isola ecologica di via Baraccone perché rilevano una serie di gravi irregolarità (l’area è stata poi dissequestrata). In qualità di rappresentante legale dell’ente il sindaco Giuseppe Dell’Aversana viene iscritto nel registro degli indagati. Con la delibera n. 122 del 29 novembre 2019 la giunta individua un avvocato per consentire al primo cittadino di difendersi in sede penale. Questo atto scatena le ire dei pentastellati barricaderi. Li definiamo così perché loro stessi continuano a rimarcare la differenza siderale con il Meetup storico dei 5 Stelle che, secondo Grano Duro, sarebbe sempre stato tenero con l’amministrazione in carica. È fuori discussione che sulla vicenda dell’isola ecologica Dell’Aversana e company debbano aprire l’ombrello per proteggersi dalla scrosciante pioggia di critiche. Ma stavolta il casus belli riguarda un atto dell’esecutivo. E qui torniamo alla conoscenza basic level della lingua italiana e del diritto amministrativo. Il Meetup anti-storico attacca Dell’Aversana e gli assessori perché nella deliberazione il reato di cui è accusato il sindaco è “coperto” da omissis. Cioè per i 5 Stelle duri e puri l’aspetto più grave è la mancata indicazione dell’ipotesi di violazione di legge su cui indaga la Procura Napoli Nord. Ovviamente i giornalisti-scrivani hanno riportato sic et simpliciter (non conoscono l’italiano figuriamoci il latino) le critiche contenute nel post senza rendersi conto che la vera notizia “bomba” è un’altra. E salta agli occhi già dando una scorsa veloce alla delibera. Il provvedimento è stato adottato senza la necessaria copertura finanziaria. Demanda, riportiamo testualmente, “ad un successivo atto deliberativo, da predisporre a cura del Responsabile Area III – Servizi Finanziari nel corso dell’esercizio finanziario corrente, la regolarizzazione contabile del presente atto”. È stata regolarizzata contabilmente la delibera? Questa è la domanda chiave. No.

Giuseppe Dell’Aversana

Anche questo è semplice da verificare. Innanzitutto nell’atto deliberativo non si fa cenno ad alcun importo. In secondo luogo, che manchi la copertura finanziaria lo conferma lo stesso Dell’Aversana. Il sindaco infatti ha inviato lo scorso 20 gennaio una nota al responsabile dell’area Affari legali Franco Dell’Aversano nella quale indica la somma di 2.500 euro oltre iva da corrispondere all’avvocato. Ma anche questa procedura è del tutto opinabile, se non illegittima. Il funzionario comunale ha fatto seguito alla nota del primo cittadino impegnando la somma indicata. E qui c’è l’altra notizia vera. Nella nota di Dell’Aversana si legge, sempre testuali parole, “da informazioni assunte dall’avvocato difensore la somma occorrente al difensore ammonta a 2.500 euro oltre iva”. Che vuol dire da “informazioni assunte”? Si evince che non ci sia un atto protocollato o l’indicazione del tariffario comunale. Insomma, un pasticcio che potrebbe peraltro prefigurare anche debiti fuori bilancio visto che si tratta di una delibera del 2019 “coperta” nel 2021. Altro che omissis! Per qualcuno l’altra faccia della medaglia è rappresentata dall’opportunità politica di incaricare un difensore a spese del Comune. Su questo siamo lapidari: che dio ci scampi dai soliti strali demagogici e populistici! La legge consente al sindaco di potersene avvalere. La ratio normativa, affermata in via giurisprudenziale, è più che condivisibile: se nell’esercizio delle proprie funzioni gli amministratori locali vengono accusati ingiustamente non devono sobbarcarsi il peso economico del processo. Peraltro in caso di condanna in via definitiva l’amministratore è tenuto a pagare di tasca sua fino all’ultimo euro le spese legali. Principio sacrosanto. È l’unico modo per evitare che in politica entrino solo i ricchi o coloro i quali aspirano al potere per mere finalità affaristiche.

Pretendere che un concetto così nobile lo comprendano i giornalisti prezzolati è chiedere troppo. È invece legittimo invitare i componenti del Meetup rivoluzionario, politici di frontiera e possibile classe dirigente del futuro, a farsi una bella ripassata dalla lingua italiana. Nel post su Facebook hanno inserito tra i punti deboli della delibera l’onoramento della parcella. Anche dopo un’accurata consultazione del dizionario enciclopedico Treccani (15 tomi) non è spuntato da nessuna pagina il termine “onoramento”. Inoltre hanno scritto “malomodo” con grafia unita. Errori da matita blu. O forse ci sarà sfuggito che l’Accademia della Crusca è stata sostituita da quella del Grano Duro.

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LA NOTA DEL SINDACO DELL’AVERSANA AL FUNZIONARIO

IL POST FB DEL MEETUP GRANO DURO

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