La premier Giorgia Meloni è arrivata in Maryland, per la sua seconda visita alla Casa Bianca prevista per oggi alle 13 ora locale (le 19 in Italia). Ad accoglierla l’ambasciatrice italiana negli Stati Uniti, Mariangela Zappia. La Meloni discuterà con il presidente americano Joe Biden in particolare l’agenda del G7, di cui l’Italia ha la presidenza di turno. Per la seconda volta in sette mesi alla Casa Bianca, per un colloquio con Joe Biden. Poi a Toronto per il bilaterale con Justin Trudeau. Fine settimana oltreoceano per Giorgia Meloni, che in veste di presidente di turno del G7 prosegue la visita nelle capitali del gruppo in vista del summit di giugno in Puglia. I faccia a faccia con i leader di Stati Uniti (sabato) e Canada (domenica) – come spiegano fonti italiane – serviranno a condividere le priorità del G7: la difesa del sistema internazionale basato sulla forza del diritto e continuo sostegno all’Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, con le conseguenze sull’agenda globale, la prioritaria attenzione nei confronti dell’Africa, con l’obiettivo di costruire un modello di partenariato vantaggioso per tutti (la ricetta del Piano Mattei, insomma), la continua attenzione alla regione dell’Indo-Pacifico, l’importanza delle questioni migratorie e l’Intelligenza artificiale. Seppur inserito in agenda solo in un secondo momento, il clou del viaggio è l’appuntamento nello Studio Ovale (sabato alle 13, quando in Italia saranno le 19), da sempre un passaggio molto importante per ogni inquilino di Palazzo Chigi. Meloni avrà davanti un presidente degli Usa in corsa verso il Super Tuesday, il martedì (quest’anno cade la settimana prossima) in cui si delineano lo sfidante repubblicano e quello democratico per la Casa Bianca. Sull’Ucraina i due si sono confrontati pochi giorni fa nel G7 in videoconferenza, da cui è emerso il pressing statunitense per sbloccare gli asset russi congelati in Occidente, da usare per sostenere Kiev. Una dinamica su cui in Europa c’è più cautela, anche se questa direzione è stata appena confermata dai ministri delle Finanze G7, a San Paolo. Nel giro di una settimana, poi, inizierà il Ramadan, e si attende di capire se si concretizzerà il cessate il fuoco di Israele su Gaza, evocato nei giorni scorsi dallo stesso Biden. Alla Casa Bianca si parlerà anche della situazione del Mar Rosso, dove gli Stati Uniti guidano la coalizione anti Houthi e l’Italia ha il comando tattico in pectore della missione europea Aspides, ma per muoversi attende il via libera parlamentare. Temi che si incrociano con uno dei dossier più delicati sul tavolo, il prossimo vertice Nato, a luglio a Washington, che sceglierà il nuovo segretario generale al posto di Jens Stoltenberg. Un tema su cui sarà interessante misurare l’allineamento è l’IA. Meloni l’ha messa in cima all’agenda del G7 (crisi geopolitiche a parte), spingendo per definire a livello globale barriere etiche per le evoluzioni dell’Intelligenza artificiale generativa. Contenere i rischi e sfruttare le potenzialità è pure l’obiettivo di Washington: non mancano iniziative in questo senso, ma la tendenza è di non mettere troppi paletti alle aziende che sviluppano i sistemi più potenti, puntando piuttosto sulla necessità di condividere le informazioni vitali con il governo Usa. Pur non nell’agenda formale, fra i temi bilaterali non è escluso che sia trattato il caso di Chico Forti, condannato nel 2000 a Miami per un omicidio di cui si proclama innocente, che chiede il trasferimento in Italia. Una battaglia sostenuta da Meloni sin da quando era all’opposizione. Da Washington, poi, sabato Meloni volerà in Canada per incontrare il primo ministro. Non nella capitale Ottawa, come accade il più delle volte, ma a Toronto, dove c’è una delle più grandi comunità di origini italiane. A parte le questioni bilaterali, saranno più o meno identici i temi del colloquio con Trudeau, che Meloni ha appena incrociato a Kiev, dopo l’incontro a margine dell’Assemblea Onu del settembre 2023 e quello di quattro mesi prima a margine del al G7 di Hiroshima, quando il canadese sorprese la sua interlocutrice esprimendo preoccupazione “per alcune delle posizioni che l’Italia sta assumendo in termini di diritti Lgbtq+”. Un argomento a cui non si fa cenno questa volta nella presentazione del bilaterale da parte del Canada, che a fine anno riceverà dall’Italia il testimone in quanto presidente di turno del G7 nel 2025.

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