
Forza Azzurra esce a pezzi dal braccio di ferro con Franco Matacena. Dopo l’azzeramento della giunta disposto dal sindaco a seguito dell’assenza in massa del gruppo all’ultima seduta consiliare, la fascia tricolore ha scelto la linea della fermezza. Nessuna concessione significativa a Gianpaolo Dello Vicario e company. Una posizione ribadita ieri durante il colloquio al municipio con il leader del movimento e i consiglieri Ciccio Di Virgilio, Adele Ferrara, Ivan Giglio e Luigi Dello Vicario. Nel corso del confronto non sono mancati momenti di tensione. Matacena ha più volte alzato la voce soprattutto all’indirizzo di Giglio, urla risuonate in tutta la casa comunale, e ha contestato agli esponenti di Forza Azzurra di aver fatto saltare i lavori dell’assise senza alcuna motivazione plausibile. Secondo il sindaco non è cambiato nulla dall’accordo sul recente rimescolamento delle deleghe agli assessori, siglato in sintonia con Dello Vicario junior. Era quella la sede per avanzare eventuali richieste politiche. Per la fascia tricolore stoppare l’attività del civico consesso è stata una scelta irresponsabile, oltre che immotivata, perciò ha deciso di resettare l’esecutivo e avviare una verifica per delimitare una volta e per tutte il perimetro della maggioranza.

Dopo l’intesa sulle deleghe Forza Azzurra ha continuato a navigare nel mare dell’ambiguità con costanti attacchi alla squadra di governo, come se non facesse parte dell’esecutivo pur esprimendo un assessore nella persona di Giovanni Tirozzi, peraltro indicato da Dello Vicario junior e suo uomo di fiducia. Porsi come partito di lotta e di governo, ovvero avere due piedi in una staffa, ha logorato l’immagine dell’amministrazione, già alle prese con molti problemi ancora irrisolti. Un atteggiamento furbetto che ha maldisposto non solo Matacena ma anche gli alleati, puntualmente criticati a mezzo stampa e con toni aspri da Forza Azzurra. Da qui il pugno di ferro del sindaco, stufo dei continui sto and go, e propenso ad andare avanti senza il supporto del gruppo di Dello Vicario junior.

L’unica concessione ha riguardato le deleghe al Verde pubblico e ai Parchi. Poca roba rispetto alla richiesta di Forza Azzurra, finalmente formulata ieri da Ferrara durante il faccia a faccia, di ottenere il secondo assessore sulla scorta dei numeri consiliari. In realtà è emerso con chiarezza che Di Virgilio, Ferrara, Giglio e Dello Vicario senior non compongono un unico blocco ma vanno ognuno per la propria strada. Non a caso Di Virgilio ieri non ha proferito parola confermando le voci sul suo accordo con Matacena per incassare la delega all’Asi. Un doppio gioco che ha fatto da detonatore in casa Forza Azzurra. L’implosione è avvenuta stamattina. Ferrara, Giglio e Dello Vicario senior non sono disponibili ad ingoiare il rospo. Ma anche tra di loro ci sono posizioni divergenti sull’exit strategy.

È avvenuto ciò che tutti prevedevano. Gli azzurri normanni si sono sfaldati. Il primo a gioire è Alfonso Oliva, anello debole della coalizione perché sostenuto dal solo Massimo Virgilio. Con lo sfarinamento di Forza Azzurra si è garantito qualche altro mese di permanenza in giunta con la delega di vicesindaco. Si profila dunque una maggioranza a 14 consiglieri con l’addio di Di Virgilio a Dello Vicario junior e company. La partita si potrebbe riaprire con una mossa in extremis di Ferrara e Giglio. I due consiglieri potrebbero sostenere Olga Diana, mai citata nell’incontro di ieri. In tal caso il cerino tornerebbe nelle mani del sindaco. Spetterebbe a lui decidere sulle sorti dell’assessore uscente. Non sarebbe facile fare fuori una dimissionaria appoggiata da due consiglieri. Anzi, sarebbe impossibile.
Mario De Michele












