A Natale, si sa, siamo tutti più buoni. Ma mettere la polvere sotto il tappeto non vuol dire affatto fare pulizia. Né tantomeno sgombrare il campo dalle polemiche e dalle divisioni interne. Il prossimo match nella maggioranza si terrà molto probabilmente fuori casa. Sul terreno dell’ex Municipio Atellano. La gestione dello storico immobile, di proprietà di Orta di Atella per quasi la metà (Sant’Arpino ne possiede il 20,83%, Succivo il 31,63%), sarà il prossimo campo di battaglia. Mentre il sindaco Antonino Santillo fa lo gnorri, con tanto di sopralluoghi sul posto con gli omologhi Ernesto Di Mattia e Salvatore Papa, una parte della coalizione si prepara per chiedere lumi sui tanti lati oscuri di un progetto fortemente sponsorizzato dall’allora sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Dell’Aversana e dalla sua squadra di governo dell’epoca. L’atto iniziale è il bando di 495mila euro “Il bene torna comune” della Fondazione con il Sud, finalizzato alla riqualificazione degli immobili di pregio artistico e culturale. Delle tre città atellane il comune capofila è Sant’Arpino che, anche per conto di Succivo e Orta di Atella, invia la manifestazione di interesse. La Fondazione con il Sud alza il disco verde. Si procede alla firma della convenzione per valorizzare l’ex Municipio di Atella. Nell’accordo c’è anche il Polo museale della Campania. Nella fase successiva entrano in campo le “organizzazioni senza scopo di lucro per selezionare le proposte di valorizzazione dei beni”. Si aggiudica il maxi finanziamento Terra Felix, coop a conduzione familiare, che presenta il progetto “Fabula, laboratorio di comunità” e diventa “soggetto responsabile” della riqualificazione dell’edificio. Nel consiglio di amministrazione di Terra Felix troviamo Antonio Pascale e la moglie Teresa Ubaldini e Paola Pascale, poi c’è Edoardo Cristiano. Sulla poltrona di presidente siede Gaetano Papa. La maggioranza del cda, tre su cinque, è saldamente nelle mani dei Pascale. La “posa della prima pietra” avviene il 26 giugno del 2019. Il comune di Sant’Arpino e Terra Felix firmano il contratto di locazione. Prima clamorosa sorpresa: da mille euro mensili, cifra già irrisoria, si passa a zero euro. Come mai? Pascale e company allegano un progetto esecutivo di 168mila euro per lavori extra e ottengono lo scorporo dei costi per il fitto e l’allungamento della locazione da 10 a 14 anni. Tutto regolare? Può darsi, ma alcuni amministratori di Orta di Atella, con il supporto dei rispettivi partiti, vogliono vederci chiaro. Il comune ortese in passato poco presente per i tanti commissariamenti e per governi durati pochi mesi ha svolto un ruolo a dir poco secondario. Nel frattempo l’iter tecnico-amministrativo è andato avanti. Gli altri due comuni, Sant’Arpino e Succivo, hanno già votato nei rispettivi consigli il nuovo accordo di programma tra gli enti locali e il Polo museale campano. È radicalmente diverso dalla prima convenzione. Senza l’ok di Orta traballerebbe tutto il progetto. Se resta fuori il principale proprietario dell’edificio si finisce in un vicolo cieco. Ma non si tratta di fare ostruzionismo. Sono tante le domande ancora senza risposta. Sant’Arpino ha inviato a Succivo e ad Orta di Atella almeno gli atti importanti siglati con gli altri soggetti? Sembra di no. Il contratto di locazione ha ricevuto il placet degli enti locali? Nemmeno. L’azzeramento delle spese di fitto sono state concordate con tutti? Niet. Che i lavori extra ammontassero a 168mila euro chi lo ha stabilito? Solo Sant’Arpino. Il computo metrico che fine ha fatto? Vallo a sapere. Chi ha autorizzato il progetto di un ristorante, gestito da Terra Felix, all’interno di un museo? Non si sa. Perché un cambio così netto dell’accordo di programma? Boh. Insomma non si tratta di strumentalizzazioni ma di legittime preoccupazioni. Ma Santillo non sembra per nulla in apprensione. All’oscuro di quasi tutti va avanti. Il gioco del sindaco è sempre lo stesso: portare la convenzione in consiglio e di fatto “costringere” tutti i membri del civico consesso a votare sì. È la logica dell’uno vale uno che mira a destabilizzare le forze politiche. Nell’ultima assise gli è andata bene. Ma il fuoco cova sotto la cenere. Un uomo solo al comando, con i soliti 2-3 alfieri-suggeritori, non va giù a chi pretende una gestione collegiale, soprattutto su questioni importanti come la sorte dell’ex Municipio Atellano. Santillo andrà a un altro braccio di ferro. Quale sarà l’esito?

Mario De Michele
(continua…)

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