Prosegue lo scontro totale tra Pd e Pdl l’esame della Giunta delle elezioni del Senato del caso Silvio Berlusconi. ”Siamo esterrefatti per il comportamento del Partito Democratico, ieri, in Giunta. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano. Il vice premier critica la decisione di applicare “retroattivamente, in fretta e furia, una norma che ormai innumerevoli giuristi, personalita’ neutre e di sereno giudizio, ritengono pacificamente irretroattiva. Tutto – conclude Alfano – ciò è davvero incredibile oltre che insopportabile”.

Oggi anche Renato Brunetta torna a minacciare la crisi se ‘il Pd stasera vota contro’. Ma Roberto Speranza dice chiaramente che non c’è alcun accordo e che il Pd non accetta ricatti. Annunciato da settimane dalle dichiarazioni di guerra del Pdl e dalle repliche dei democratici, il duro braccio di ferro si è concretizzato tra le mura di S. Ivo alla Sapienza quando il relatore Andrea Augello ha presentato alla Giunta tre questioni pregiudiziali prima ancora di entrare nel merito della decadenza. Il Pdl ha chiesto il rinvio della discussione, pena la rottura totale e l’inizio della crisi di governo. Pd e M5S hanno reagito tirando dritto e chiedendo e ottenendo un voto unico che valga per l’intera relazione e le tre pregiudiziali. Voto che, se avesse luogo oggi, fungerebbe da ghigliottina per le larghe intese, è stata la linea rossa tracciata in serata da Renato Schifani. Linea che la Giunta sembra apprestarsi a varcare avendo rinviato la discussione a oggi alle 20 e senza escludere, ma neanche confermare, la possibilità di un voto al termine dei lavori.

 

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