”Noi non vogliamo perseguitare nessuno. Non vogliamo togliere di mezzo il Cavaliere sostituendo le sentenze giudiziarie al giudizio degli elettori. Ma non possiamo non comportarci secondo il principio per cui le sentenze si rispettano e le leggi si applicano. Io credo che gli esponenti del Pdl non si rendano ben conto dell’enorme danno che gli italiani riceverebbero se si trovasse una qualche soluzione ad hoc per Berlusconi”.

Lo afferma, intervistato dal Messaggero, il viceministro dell’Economia Stefano Fassina (Pd). Fassina spiega che le parole di Enrico Letta sulla riforma elettorale in ottobre hanno fatto nascere ”una rete di protezione intorno all’esecutivo”. ”Noi del Pd – precisa – cosi’ come il Presidente della Repubblica, consideriamo una sciagura elezioni anticipate a cosi’ poca distanza dall’avvio della legislatura. Siamo pero’ pronti ad ogni evenienza e riteniamo che prima di andare a votare bisogna, in ogni caso, ridare agli italiani il potere di scegliersi i loro rappresentanti. Nuove regole elettorali dovrebbero calmare gli animi”. La tensione c’e’, ma il viceministro ritiene che ”nessuno sia cosi’ irresponsabile da far valere le proprie esigenze personali invece che quelle del Paese”. Interpellato da Repubblica sulla mozione congressuale presentata da Francesco Boccia, Fassina risponde che ”questa retorica vecchio-nuovo non ci aiuta a fare passi avanti”. Nel documento si chiede ai democratici di sostenere l’esecutivo delle larghe intese: ”E’ utile – spiega Fassina -, perche’ gli italiani giudicheranno il nostro partito in base ai risultati del governo Letta. La migliore assicurazione sulla vita dell’esecutivo sono i risultati che consegue”.

 

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