“L’Europa chiede una soluzione al quesito dell’affidabilità dell’Italia. Si sta facendo del nostro Paese il punto di leva per ribaltare il carro dell’euro. E’ tempo che la politica si prenda le sue responsabilità”. Lo afferma il leader del Pd, Pierluigi Bersani, in una intervista al Corriere della Sera in cui aggiunge: “Basta chiedere, e dopo Monti che cosa succede? Nel 2013 cambierà tutto. No a larghe intese”. “Predisponiamo un percorso e una competizione – spiega Bersani -: centrodestra contro centrosinistra.
Proporrò con le primarie un’offerta di partecipazione per la scelta del leader. E avanzerò una proposta di serietà e rigore con dentro il cambiamento: un governo larghissimamente rinnovato che dia all’Italia la sensazione di energie nuove”. “Punteremo – aggiunge – su una nuova classe dirigente”, “nomi non ne faccio, ma ce li ho in testa tutti”. Sul futuro di Monti Bersani osserva: “Non spetta a me stabilire quel che farà, ma a lui” mentre sull’ipotesi di larghe intese favorite dal ritorno di Berlusconi, il segretario del Pd chiude a ogni possibile intesa: “Per l’amor di Dio, niente grandi intese..”, “vorrei tranquillizzare tutti, Berlusconi non tornerà”. Per il suo partito Bersani “non esclude affatto” primarie a doppio turno come in Francia e assicura che si faranno “entro l’anno”. “A Renzi io voglio bene – aggiunge -, ma vorrei che anche lui ne volesse al Pd”. Alleanze, Casini o Vendola?”Io sono progressista – spiega -. Organizzo il campo dei progressisti. Sono sicuro che Vendola sarà dentro questo quadro”, Casini “organizzi il suo campo, alle elezioni vedremo”. Bersani torna poi sulla questione gay che ha agitato il partito alla scorsa assemblea: “Sulla questione ho visto forzature, ma la chiudo lì”.