Umberto Bossi difende Giulio Tremonti e rassicura sulla tenuta del governo ma lancia un avvertimento sulla missione italiana in Libia: Missione – dice- che deve finire a settembre. Il Senatur , parlando ad un comizio, torna poi ad attaccare chi ‘espone’ il tricolore’ definendolo un ‘somaro’.
Poi precisa il suo pensiero spiegando di aver fatto riferimento al Tricolore per dire che serve ben altro per far andare bene il paese. Il Senatur se la prende anche con il Sud che costa ‘troppo’ rispetto al Nord che ‘lavora e basta’. Per quanto riguarda la Lega, Giulio Tremonti puo’ stare tranquillo: ”Non penso proprio” che il ministro dell’Economia sia a rischio, ha spiegato questa sera Umberto Bossi. E anche il governo, ha detto il leader del Carroccio, non rischia sulla mozione di sfiducia al ministro Saverio Romano, perche’ ”in democrazia contano i numeri”. E’ pero’ sul rifinanziamento della missione italiana in Libia che, ha fatto capire Bossi, Silvio Berlusconi deve tenere di piu’, in quanto ”hanno detto che a settembre finiva e a settembre e’ meglio che la missione finisca”. Bossi, intervenendo alla festa della Lega, vicino all’aeroporto di Malpensa, e’ sembrato dettare l’agenda delle prossime mosse del governo, senza comunque sbilanciarsi su discorsi a lungo termine. Tremonti e’ in discussione? ”No, penso proprio di no”, ha risposto ai giornalisti. ”Certo – ha aggiunto riferendosi al caso Milanese – noi stavamo votando una cosa che in qualche modo e’ legata a lui e lui nemmeno e’ venuto, pero’ sono cose che capitano a chi ha troppo da fare”. Si guarda avanti, dunque, tanto che per domani il leader della Lega ha anche annunciato un faccia a faccia a Milano con il ministro dell’Economia per ”le leggi sullo sviluppo, perche’ bisogna iniziare ad occuparsi delle imprese” dopo la manovra di tagli. Del resto Bossi ha usato questa sera proprio il no all’arresto di Milanese, l’ex braccio destro di Tremonti, per mandare un messaggio alla base che molti descrivono in subbuglio per le recenti decisioni dei vertici del partito: ”Dobbiamo spiegare che il suo processo andava avanti indipendentemente dalla decisione della Camera. La sinistra – ha sostenuto il ministro delle Riforme – voleva che si mandasse subito in galera Milanese per far cadere il governo”. ”Ma noi – ha scandito Bossi – siamo capaci di farci anche insultare, non abbiamo paura, perche’ abbiamo la coscienza a posto. Allo stesso modo, evidentemente, la Lega si regolera’ nella votazione di mercoledi’ sulla sfiducia a Romano. Per il resto quello di Bossi e’ stato un intervento tarato sui consueti temi che da mesi affronta nei comizi, dalla ”Lega che ha salvato le pensioni” al ”Nord che lavora e il Sud che costa troppo”. Ai giornalisti – ai quali poco prima aveva detto di non sapere ancora nulla di una riforma della legge elettorale su cui comunque la Lega avrebbe ”idee chiare” – Bossi anche questa sera da Somma Lombardo ha riservato una serie di insulti dal palco, accusandoli di inventarsi falsita’ sulla moglie Manuela. ”Stronzi, lacche’, gentaglia”, li ha alternativamente definiti il Senatur, dicendo che ”prima o poi” si prenderanno delle botte.