Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, in una nota afferma: “La frustrazione per l’insuccesso delle sue tattiche ha spinto Epifani a un fallo di reazione. Il segretario pro tempore del Pd puntava ad un indebolimento di Alfano e con esso di Letta. Peccato per lui che Alfano sia uscito rafforzato moralmente e politicamente dalla trappola tesagli. Ha incassato l’apprezzamento del capo dello Stato, del presidente del Consiglio, dell’intero governo e ha avuto il sostegno granitico del suo partito, il Pdl”.
“Da qui la reazione scomposta di Epifani che, spalleggiato da un Bersani riemerso meno lucido che mai dal torpore, ha cercato di colpire il governo Letta adoperando il linguaggio classico della prima Repubblica: rimpasto a settembre, verifica, ecc. Insomma un gioco al ribasso, un tirare a campare deleterio. Il Popolo della liberta’ non ha nessuna intenzione di farsi trascinare nel teatrino delle marionette. La nostra proposta e’ trasparente e netta”.”Due punti – prosegue Brunetta -. Primo, attuare le misure economiche deliberate in cabina di regia. Seconda e decisiva mossa, rilancio politico e programmatico della grande coalizione, basato su un patto forte, con un programma di legislatura, sull’esempio di quello che ha consentito alla Germania di affrontare con vigore la sfida delle riforme nello scorso decennio. Settembre dovra’ essere il tempo di questo contratto chiaro e senza ambiguita’ per una pacificazione protesa allo sviluppo. E come accaduto per la Grosse Koalition tra democristiani e socialdemocratici a Berlino, si dovra’ arrivare aduna pari dignita’ di rappresentanza nel governo, proporzionata ai voti raccolti il 24 febbraio. Noi non ci arrendiamo al piccolo cabotaggio. Occorre andare al largo, altrimenti la nave si infrangera’ sugli scogli”.