“Cambiare l’Italia, riformare l’Europa”. L’agenda Monti ha un titolo e, da questa sera, un luogo dove essere consultata: dando seguito a quanto aveva preannunciato nella conferenza stampa di fine anno, il premier l’ha pubblicata su un sito creato per l’occasione, www.agenda-Monti.it. Preceduta da una lettera ai cittadini in cui il Professore ribadisce di essere pronto a guidare le forze che si riconosceranno nel suo programma, l’agenda consiste in 25 pagine di proposte centrate sull’idea di non disperdere i risultati ottenuti dal governo nei 13 mesi di vita e di proseguire sulla strada delle riforme strutturali.

– EUROPA: E’ il punto numero uno dell’agenda. Monti sostiene che bisogna costruire “un ‘Europa piu’ integrata e solidale, contro ogni populismo”. Per il premier l’Italia “deve battersi per un’Europa più comunitaria e intergovernativa, più unita e non a più velocità “. Ma per contare di più in Europa “non serve battere i pugni sul tavolo”. Bisogna guadagnarsi la credibilità; solo così l’Italia può chiedere all’Europa “politiche più orientate alla crescita”.

– CRESCITA: Il conseguimento della crescita non può essere realizzato ricorrendo al debito pubblico. Il primo atto, al contrario, è avere “finanze sane”. Questo significa: attuare il pareggio di bilancio dal 2013 e ridurre lo stock del debito pubblico di un ventesimo all’anno a partire dal 2015. – TASSE: La riduzione del debito consente di agire sulla leva fiscale. Per Monti, se si mantiene la rotta, “ridurre le tasse é possibile”. Si comincerà con la riduzione del carico fiscale su lavoro e impresa. Per farlo si potrà intervenire sui grandi patrimoni e sui consumi di lusso.

– LIBERALIZZAZIONI: Monti propone di continuare su quella strada e di “intensificare l’apertura dei mercati”. Parallelamente va resa più efficiente la pubblica amministrazione. La spesa pubblica deve essere riqualificata, la spending review deve diventare un metodo permanente.

– IMPRESA: L’agenda prevede il decentramento contrattuale, la riduzione del costo dell’energia, la facilitazione dell’accesso al credito per le imprese. Bisogna puntare a portare il livello degli investimenti stranieri in Italia al livello della media europea.

– LAVORO: dopo la riforma Fornero e quella sul mercato del lavoro “non si può fare marcia indietro”. Monti propone di semplificare ulteriormente la normativa, di spostare la contrattazione collettiva a livello aziendale, di varare un piano per l’occupazione giovanile , con incentivi per chi assume gli under 30.

– LOTTA ALLA POVERTA’: Monti pensa a un reddito di sostentamento minimo, subordinato alla frequenza di corsi di formazione e inserimento professionale.

– L. ELETTORALE: secondo Monti il “primo atto” del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.

– CASTA: Con lo slogan “meno casta meno costi” Monti propone una drastica riduzione dei contributi pubblici ai partiti e ai gruppi parlamentari, con l’obbligo di bilanci trasparenti e un tetto ai finanziamenti privati.

– EVASIONE E CORRUZIONE “Tolleranza zero per corruzione, evasione e attività sommerse”. Monti prevede una stretta sul falso in bilancio e sulla legge anti-corruzione. Va rivista la disciplina sulle prescrizioni per colpire più efficacemente i reati.

CONFLITTO INTERESSI: Monti auspica l’adozione di una più robusta disciplina di prevenzione dei conflitti di interesse. -INCANDIDABILITA’: Il provvedimento appena approvato è un segnale importante ma bisogna “andare oltre” e prevedere norme ancora più stringenti.

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