“Consumato inutilmente ogni sforzo per riportare i cosiddetti ‘ministeriali’ nell’alveo della coerenza politica, credo sia giunto il momento della separazione di percorsi ormai non più conciliabili”. A sostenerlo è il senatoreVincenzo D’Anna (Pdl-Fi), vicepresidente della commissione Affari Ue di palazzo Madama. Per D’Anna: “ammettere, formalmente, che Silvio Berlusconi è un perseguitato politico e che avrebbe avuto almeno il diritto di poter acquisire il parere della Consulta sulla irretroattività della legge Severino e, di converso, giurare fedeltà al governo Letta, testimonia, in maniera netta, la contraddizione in termini che contraddistingue i seguaci diAngelino Alfano”.

“Immolare il leader del nostro partito per il superiore bene del Paese – incalza D’Anna – è un oltraggio ai milioni di elettori del Pdl e una comoda scorciatoia per affidare Berlusconi ad un anticipato pensionamento politico”.

“Già da domani – prosegue il senatore – in sede di riunione del gruppo, si porrà l’esigenza di fare chiarezza ancorché i vicepresidenti D’Alì ed Esposito hanno già dichiarato la loro appartenenza alle file alfaniane. Credo, infatti, sia giunto il momento di chiedere l’azzeramento e la democratica elezione degli organi rappresentativi del gruppo parlamentare Pdl-Fi al Senato”. E Il vicepremier? “Meglio che se ne vada per la sua strada, possibilmente portandosi dietro anche la poltrona” conclude D’Anna.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui