“Un discorso alto, realista, coraggioso e onesto. Istituzionalmente impeccabile. Nelle parole del Presidente Napolitano emerge un forte richiamo alla capacità del nostro Paese di superare, come in passato, momenti difficili attraverso le sue articolazioni sociali, politiche ed istituzionali”.

Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, commenta il messaggio del Presidente della Repubblica. “Le parole del Presidente della Repubblica rappresentano ancora una volta la sintesi più equilibrata e saggia con la quale guardare al futuro del nostro Paese”. Lo dice il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, commentando il discorso di fine anno del Capo dello Stato. “Una adesione convinta e rinnovata ai valori europei e la valorizzazione delle generazioni più giovani nel rimettere in moto la speranza saranno possibili – commenta la terza carica dello Stato – solo grazie a scelte ineludibili, coraggiose ed impegnative che oggi dobbiamo avere il coraggio di affrontare con responsabilità e coesione”.

“Il Presidente Napolitano, come sempre, indica al Paese la via maestra da seguire”. Lo dice il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, commentando il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. “Il suo discorso richiama tutti noi, ognuno per il proprio ruolo, ad assumere un atteggiamento di grande responsabilità di fronte al difficile momento che stiamo attraversando. E nello stesso tempo ci ricorda valori imprescindibili: la coesione nazionale, la solidarietà sociale e tra generazioni, il dialogo tra le parti, presupposti essenziali per costruire insieme un programma di rilancio e di sviluppo economico” dice l’esponente centrista secondo il quale “i richiamo che il Capo dello Stato ha fatto sulle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unitàd’Italia, con la straordinaria mobilitazione civile e di risveglio della memoria storica suscitato, rinsalda i valori morali di un Paese, il nostro Paese, che nei momenti difficili, sa sempre trovare ragioni e sentimenti profondi, con la fiducia individuale e comunitaria del nostro essere orgogliosamente italiani”. “Grazie Presidente” conclude Cesa.

“Il discorso del Capo dello Stato è sostanzialmente condivisibile giacché si è soffermato sulle cause che hanno portato a questa crisi economica e istituzionale ed ha analizzato la situazione attuale con molta chiarezza. Ha fatto bene a ribadire che per uscire da questa condizione la forza motivante, proprio cosi l’ha definita, va trovata in noi stessi”. Lo afferma il leader L’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. “Ha sempre chiesto di rimuovere le cause del degrado politico e sociale cominciando proprio dalla lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e alle disuguaglianze economiche e sociali, e di questo ci ha dato atto anche il Presidente Monti nella conferenza di fine anno. Per quanto ci riguarda, faremo fino in fondo il nostro dovere, senza preconcetti, in Parlamento e nelle piazze, affinché le disuguaglianze economiche e sociali si possano ridurre e si possa ridare speranza a questo Paese e ai nostri giovani, come ha auspicato nel suo discorso il Presidente Napolitano”, conclude.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, esprime “forte apprezzamento” per il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Le sue sono state le parole di un grande presidente”, afferma Camusso che ha particolarmente apprezzato, nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, “il forte richiamo all’unità e alla coesione sociale del Paese”. Per il segretario generele della Cgil “significativo, importante e condivisibile” è anche il passaggio sull’Europa, “sul cambiamento delle politiche di crescita, su quella che chiamiamo Europa sociale e politica e il richiamo sulla legalità, l’evasione e il riconoscimento del ruolo dei migranti nel nostro Paese”. Camusso, inoltre, ha apprezzato “l’attenzione del presidente sui temi del lavoro e il riferimento alle sue esperienze, le parole sui giovani e le donne, il richiamo alla ricostruzione e al ruolo fondamentale del sindacato e le preoccupazioni per le incertezze e le diseguaglianze sul lavoro”. Per questo, conclude il segretario generale della Cgil, “rilanciamo con forze la necessità di un piano per il lavoro e l’avvio di un confronto con il sindacato. Ridurre le diseguaglianze e le dualità presenti sul mercato del lavoro è, infatti, anche il nostro obiettivo. E’ però opportuno anche riflettere se c’é stata adeguatezza negli interventi previdenziali che non danno risposte ai giovani sul lavoro o sul futuro previdenziale”.

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