“Il risveglio delle procure non è casuale. Cercano di tirare la volata a Ingroia, finiranno per aiutare Grillo”. Per il capogruppo dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, intervistato dalla Stampa, “forse non c’é una regia” a muovere i giudici, “però è strano che proprio quando si parla di rimonta di Berlusconi, a sette procure viene la stessa idea lo stesso giorno”.

“E’ dall’esplodere dello scandalo Mps che parte una deriva a colpire l’altra parte”, afferma Cicchitto, che cita “la sentenza Fitto a tappe forzate, gli arresti Finmeccanica che pendevano da dicembre, l’accelerazione sospetta su Formigoni e l’arresto di Angelo Rizzoli con coinvolgimento della moglie Melania quando erano mesi che si parlava di difficoltà finanziarie. Il dubbio – sottolinea – è che tutta questa raffica di provvedimenti serva a bilanciare quell’altra cosa lì”. Per Cicchitto il paragone con Tangentopoli non è corretto. “Nella Prima Repubblica il termine esprimeva un sistema organico e codificato di rapporti tra le grandi imprese, pubbliche e private, e i partiti. Poi venne Maastricht e il sistema saltò. Ma che ci sia stato un uso politico della giustizia è dimostrato dal fatto che furono colpiti solo alcuni partiti e solo alcune imprese”, dichiara. “Oggi non c’é più alcun sistema, ma solo una corruzione parcellizzata e privatizzata, che è persino peggio della corruzione di prima, che almeno era ‘nobilitata’ al sostegno dei partiti in quanto tali nel loro complesso”.

 

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