Sono iniziati addirittura lunedì scorso, 7 gennaio, i primi presidi di simpatizzanti davanti al Viminale, in vista del deposito dei contrassegni e dei programmi elettorali che si potranno presentare dalle 8 di domani.

“Fare la fila al ministero dell’Interno per depositare il simbolo fa parte della tradizione – spiega Marco Manuel Marsili, portavoce del ‘Partito Pirata’ – è un modo di ritrovarsi con amici e colleghi e stare insieme. Noi siamo qui da lunedì mattina; è dura ma siamo abituati alle lotte e alle battaglie, siamo stanchi ma non desistiamo. Quella che non passa è la notte, anche perché il bar qui di fronte a mezzanotte chiude e riapre alle 6, e le ore non trascorrono mai”. Marco contrappone la ‘fierezza’ dei militanti del ‘Partito Pirata’, di cui è portavoce, ai seguaci del movimento Monti, presenti davanti al Viminale con una rappresentanza di giovani. “Sono un gruppo di ragazzi che vengono, stanno un po’ di ore e poi vanno via, non stanno mai qui la notte. Non temono il loro simbolo venga utilizzato da altri”, spiega Marsili. Il timore che ha spinto i simpatizzanti di tanti partiti a piazzarsi davanti al Viminale già dall’inizio della settimana é che il proprio simbolo possa essere copiato da altri. “Non c’é la tutela del simbolo – spiega un grillino – fino a quando non viene depositato al Viminale”. Un altro motivo che spinge a trascorrere la notte (oltre al giorno) all’addiaccio davanti al ministero dell’Interno, è la volontà di cercare di assicurarsi un posto in “prima fila” sui cartelloni elettorali. Anche il Movimento 5 Stelle si è organizzato per un presidio davanti al ministero dell’Interno e da martedì 8 un gruppo di simpatizzanti sostano davanti al Viminale. “Facciamo a turno – spiega uno di loro – siamo parecchi e ben organizzati”. A sostenerli c’é un camper, che sosta non lontano, dove chi é stanco può trovare un qualche conforto. (ANSA).

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