Sopprimere gli enti di vigilanza e mettere sotto controllo i conti delle società partecipate di Regioni ed enti locali, delle quali non si conoscono numero e costo dei dipendenti. Sono le due linee d’azione nella lotta agli enti inutili che il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, illustra in un’intervista al Mattino.

“Il tentativo fatto nell’ultimo quindicennio di sopprimere i cosiddetti enti inutili si è concentrato su enti di piccole dimensioni”, spiega, “qualche risultato c’è stato ma si può e si deve fare molto di più, partendo proprio dai prossimi provvedimenti di spending review”. Il primo passaggio, spiega, “è fare in modo che i singoli ministeri sopprimano gli enti sottoposti che hanno funzione di vigilanza, incamerandone servizi e personale: questo produrrebbe un abbattimento immediato di alcuni costi”. In secondo luogo occorre agire sulle “società partecipate delle Regioni e degli enti locali. Il ministero della Funzione pubblica, in base a norme della finanziaria 2007, dispone di una banca dati dei consorzi e delle società a partecipazione pubblica. Questa legge prevedeva che le amministrazioni comunicassero l’elenco delle società di cui fanno parte”. “Quello che manca nel censimento, perché non è previsto dalla legge, è l’obbligo di comunicare anche il numero di dipendenti e il relativo costo del personale. Ora questa verifica la dovremo fare, insieme alla Ragioneria generale dello Stato”. Il censimento “servirà ad avere un quadro esatto del numero di dipendenti di queste società e del costo del personale in modo da poter introdurre meccanismi e criteri che intervengano sui costi e sulla stessa esistenza in vita delle società”.

 

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