Nessuna “tolleranza” alle resistenze dei medici nella prescrizione dei farmaci generici. Apertura alla possibilità di modifiche al decreto sanità, in particolare sulla riforma dei medici di famiglia, ma “sempre nella direzione proposta dal governo, altrimenti si va indietro”.

In una intervista al Secolo XIX, in occasione dell’inaugurazione di un nuovo padiglione del Gaslini di Genova, il ministro Renato Balduzzi traccia le linee di intervento per gli ultimi mesi del suo mandato e, per la prima volta, esplicita la sua disponibilità a restare al suo posto al ministero della Salute “se serve, se me lo chiedono…”. Ma, precisa, “é ancora presto, vedremo”. Intanto bisogna pensare “alle cose da fare”, tra cui il ministro elenca un “nuovo portale della sanità “, che consentirà agli italiani “di sapere quali sono gli ospedali che fanno certi interventi, a quali specialisti sono affidati e persino gli esiti”. Quanto alla norma che impone la prescrizione del principio attivo, per Balduzzi “le resistenze dei medici sono ingiustificate e inaccettabili” e “se sarà necessario interverremo con altri provvedimenti e con controlli” perché “sui generici l’Italia era indietro rispetto all’Europa e ci siamo adeguati: sono un risparmio per i pazienti, senza considerare che, ovviamente, cambierà il mercato e diminuiranno anche i prezzi dei farmaci”. Il ministro infine, chiarisce che “non ci sarà alcun rinvio” sulla riforma della libera professione intramoenia e difende le nuove norme per le nomine dei manager in sanità che le rendono “più trasparenti e meno condizionate dalla cattiva politica. Con i nuovi criteri – conclude – vengono scelti i più competenti”.

 

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