Dalla festa all’incubo, poi il sospiro di sollievo: non si è trattato di terrorismo ma di un gesto isolato. Probabilmente di uno squilibrato. La fotografia di questa giornata al Quirinale è nel gesto di stupore del neo-premier Enrico Letta che sgrana gli occhi quando gli fanno leggere le prime notizie d’agenzia sulla sparatoria di fronte a palzzo Chigi.

Proprio il palazzo che ospita la sede del Governo dove da lì a pochi minuti si sarebbe spostato tutto il nuovo governo per il primo Consiglio dei ministri. Per diversi minuti al Quirinale si è vissuta una scena surreale, come se nel salone delle feste ci fossero due universi paralleli. Da un lato il presidente Giorgio Napolitano, il premier e i 21 ministri schierati di lato, composti e sorridenti per il giuramento, l’atto formale che dà pienezza di poteri al governo. Dall’altro lato della sala, dietro le transenne, tutta la stampa. Che già sapeva della sparatoria e che assisteva impotente al procedere della cerimonia.

Il primo a sapere dei fatti è stato il neoministro degli Interni Angelini Alfano. Gli fanno leggere i titoli su uno smartphone e si vede che è colpito. Ma la cerimonia sta per terminare e rimane al suo posto. Un secondo dopo che l’ultimo ministro ha giurato un collaboratore del presidente fa leggere a Napolitano i primi lanci d’agenzia, con un appunto a penna rassicurante che ha informazioni non ancora disponibili a tutti. “Si tratta di un gesto isolato di un folle e i due feriti non sono gravi”.

Il presidente apprende così la notizia nella sua giusta portata. Ciò non toglie che i ministri sono chiaramente disorientati e non sanno cosa rispondere ai giornalisti che gli urlano domande sulla sparatoria. Quindi si ritirano nella sala attigua, quella degli specchi dove attendono tutti i famigliari dei ministri ed è pronto un piccolo buffet. Alfano decide di spostarsi subito al Policlinico per sincerarsi delle condizioni del ferito più grave, un carabiniere.

Intanto è massima allerta intorno al Quirinale, strapieno di turisti e cittadini accorsi non per il giuramento ma la tradizionale apertura domenicale al pubblico. Il presidente americano Barack Obama aspetta impazientemente di lavorare con Enrico Letta e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo afferma la Casa Bianca in una nota, sottolineando che Italia e Stati Uniti sono impegnate a promuovere gli scambi commerciali, l’occupazione e la crescita sulle due sponde dell’Atlantico.

 

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